DE MINIMIS NON CURAT PRAETOR! (Novembre 2016)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Come vedi le cose dei governanti locali? Io, da vecchietto ignorante, mi limito a ciò che constato e in base a quello giudico. Ora, malgrado tutti i proclami, la situazione del parcheggio in città è ancora peggiorata.
      Tu, caro Beato, dirai che hanno fatto spazio in corso Kennedy, alla testata Sud, a quella Nord, eccetera. Invece di volare, prova a parcheggiare in centro a pagamento; non trovi, nemmeno a pagamento. Prova ad andare in periferia, ad esempio, in via San Giovanni Bosco (a Te tanto cara), o in corso Gramxi (in Sardegna lo scrivono così); dopo mezzo litro, parcheggerai al Cimitero di San Rocco. Sono vecchio, ma, suvvia!, è un po' presto e non sono ancora pronto per il loculo.
      Tu dirai, come i maggiorenti, che non c'è altro spazio in città. Certo, non c'è più, ma c'era. Hanno cementificato tutto, con licenze di ogni genere ai marpioni dell'edilizia. Se in questi ultimi decenni non avessero rilasciato licenze, né per costruire né per sopraelevare, guarda quanto parcheggio ci sarebbe. Non ti faccio l'elenco degli stabili, perché li conosci meglio di me. Eppoi, c'è sempre come esempio il cosiddetto mostro, quello altissimo in via Bongioanni, che, ormai, è quasi vuoto (così ho letto sul giornale). Lo credo bene: cade a pezzi. Evviva il progettista, il costruttore, il firmatario della licenza, l'uomo che non vede se ci sarebbe da indagare.
      Tale comportamento mi fa pensare al periodo di guerra, quando un comandante partigiano, di stanza con la banda al mio paese, dove sposò la figlia di un negoziante, requisì due vitelli ad un contadino con la promessa di pagarli. Ma i mesi passavano e di soldi non se ne vedevano. Il contadino si recò dal suocero negoziante, perché sollecitasse il genero ad un qualche rimborso. Il suocero rispose: "Mio genero non bada a quelle piccolezze, deve salvare la Patria!". E i vitelli non furono mai pagati.
      "De minimis non curat praetor" (chi comanda non si cura delle piccolezze), già dicevano gli antichi Romani, e i nostri maggiorenti, pancia in dentro e petto in fuori, cercano di imitarli...
      E la cura delle indicazioni stradali?. Sono banalità, Tu dirai, ma sono indice di incuria. Vuoi un esempio?
      Caro Beato, sei mai andato da Cuneo ad Alba? Come Tu sai, io ci vado spesso e conosco tutte le strade possibili. Uscendo dalla galleria Est-Ovest, lato Est, alla fine del viadotto c'è la rotonda, che immette sulla Bovesana verso Nord. C'è un cartello che dice: ALBA KM. 40. Scommetto che nemmeno Tu, volando, riesci a farcela in 40 km.
      Io le possibilità le conosco tutte: via Savigliano, via Fossano, via Castelletto Stura, via Beinette e Fondovalle, via Dogliani-Barolo, eccetera. La più breve è 67 km., riducibili a 65 tagliando un po' le curve (ma è pericoloso). Il Sindaco-Presidente (o Presidente-Sindaco) non lo sa?
Va bene avere l'auto (meglio: le auto) blu, ma i chilometri non cambiano.
      Caro Beato, vedi la mia demoralizzazione e capisci la mia difficoltà ad andare a votare per territorialità locali. Non dirmi che bisogna sempre sperare, perché non ce la faccio più.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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