GRANDE MEDIA! (Novembre 2004)

Caro Beatissimo Angelo, sempre più compatrono di Cuneo,

sai che sto invecchiando? Non riesco più a capire bene le cose e, se non c'è il mio amico Carlo a spiegarmele, mi rivolgo a Te o ai giornali cuneesi.
        Ho letto che la Giunta ha un'iniziativa bellissima: riunire tutte le scuole medie dell'altipiano, in modo da avere una sola dirigenza ed un solo indirizzo. Finiamola col pluralismo scolastico, insomma! Basta uno che pensi per tutti, giorno e notte, con la lampada accesa, che si veda dalla finestra!
        Solo che non ho capito bene come tale soluzione possa essere il toccasana per eliminare eventuali ghettizzazioni. Allora, LA MASCA ha pubblicato la mia sottoriportata lettera:
        """Cara Masca,
        fammi capire. Ho letto con interesse l'articolo dell'ottima Daniela Bruno "Dalla media unica a una media sola", del 13 ottobre, e mi deve essere sfuggito qualche particolare. Il Comune, di sua iniziativa, vuol ridurre le medie da due a una? Può anche star bene, purchè si mantengano i quattro plessi, anche se perdere un servizio non è mai un vantaggio per i cittadini. E la presidenza è un servizio. Sull'acceleratore della presidenzoclastìa (neologismo creato lì per lì...) premette molto il ministro Berlinguer (Luigi), anche se il fenomeno era iniziato prima di lui. L'unico che, parlando con noi, suoi tirapiedi amministrativi, era poco convinto della riduzione, fu il ministro Bianco (Gerardo), che era più propenso alla riduzione dei plessi.
        Ma, a Cuneo, che cosa c'entra la soppressione di una presidenza con la necessità di "evitare ghettizzazioni"? Non si possono evitare anche con due presidenze? Per essere chiari, se abito a Madonna dell'Olmo e voglio iscrivere il figlio in via Sobrero, potrò?
        Mi sorge un dubbio: che faccia capolino il dirigismo degli anni '70, contro cui abbiamo combattuto e vinto, permettendo ai genitori di iscrivere i figli alla scuola preferita, nei limiti, ovviamente, della capienza degli edifici. L'assegnazione di un alunno ad una classe è compito della scuola, non dei genitori; perciò, se c'è una sola scuola, questa può assegnare l'alunno alla classe che ritiene più opportuna (per lui o per altri), indipendentemente dal plesso. E, soprattutto, indipendentemente dalla volontà dei genitori.
        E' una linea politica che può essere condivisa o meno, ma, se tale è la linea, tu, cara Masca, prega i maggiorenti di spiegarla bene ai genitori.
        Con viva cordialità."""

Caro Beato, che la Giunta voglia evitare che le famiglie scorrazzino i ragazzi per la città, per il capriccio di iscriverli alla scuola che desiderano? Che sia per evitare l'inquinamento da automobile? O per distribuire i casi ritenuti difficili nei vari plessi, anche contro la volontà dei genitori o di chi esercita la patria potestà? Che bella cosa la costituzione di una sola scuola media: tutti fermi, tutti al plesso assegnato dalla scuola stessa, basta iniziative private, eccetera. Non trovi che ci starebbe bene anche la divisa, magari col fez (di colore neutro, per evitare equivoci)?
        Mi viene in mente un'operazione apparentemente contraria, ma dai fini analoghi, spinta all'estrema perfezione, nel Cile di Allende. Venticinque anni fa, trovandomi in Cile per visita a familiari emigrati, m'informai della situazione. Parlavano sottovoce di Pinochet, da alcuni anni al governo, e mi raccontavano di nascosto le sue malefatte. Trovai anche un sacerdote, che mi magnificò, con le lacrime agli occhi, le meraviglie di Allende. In particolare, per un'equa distribuzione dei ragazzi, al fine di evitare ghettizzazioni (anche lui!), razionalizzò la scuola, dividendo il territorio in zone, con l'obbligo di frequentare la scuola della zona di residenza. Come da noi trent'anni fa, al tempo del centrosinistra. Solo che, là, la norma era perfetta; non c'erano eccezioni nemmeno per le scuole non statali nè per i collegi. Poichè la maggior parte delle scuole non erano statali, ma cattoliche legalmente riconosciute, e molte con collegio, si ritrovarono semivuote, perchè, ovviamente, la maggior parte degli iscritti non era della zona. Quella era vera democrazia: basta coi privilegi, basta con queste scuole d'indottrinamento particolare, non ne convieni? Ma qui, da noi, pere fortuna è tutto il contrario. Non Ti pare?
        Eppoi, un diavoletto cattivo (non sgridarmi!) mi suggerisce che, forse, l'equa distribuzione dei casi difficili (chiamiamoli col loro nome) si può ottenere senza imporre la perdita di una presidenza e relativo servizio.

In altro articolo, la stessa MASCA parla di "Sindaco silenzioso, assessori preoccupati". Fa capire che vogliano far fuori Sebastiano Dalmasso, l'Assessore che conobbi bene quando era all'istruzione e che imparai ad apprezzare per la sua intelligenza e per la sua estrema correttezza. Ma, per questo, forse dà fastidio. Via questi grilli parlanti, questi spiriti liberi difficilmente omologabili, che ne dici? L'essenziale è che il Sindaco sia tranquillo, perchè "è sempre più solido e diretto il suo legame con la Chiesa, e a Cuneo questo elemento è stato sempre decisivo" (parole della MASCA).
        Te ne sarai accorto anche dalla prima omelia del nuovo Parroco di San Giovanni Bosco, che, alla presenza del Sindaco, ha porto il saluto a tutte le Autorità, specialmente al Sindaco presente, che tanto si adopra per la città.
        Pensa un po': lo sapeva anche lui, a Cuneo da 45 minuti.
        Antonio Socci, quello che Vi difende a spada tratta, nel suo libro "La dittatura anticattolica" dice che sono "note da secoli le virtù sedative della «religione» ridotta a ideologia della conservazione, a impareggiabile instrumentum regni, che realizza una mostruosa strumentalizzazione della Chiesa piegata ai fini dell'imperatore del momento".
        Questa reciproca protezione torna a maggior gloria di tutti Voi, Santi e Beati, e soprattutto a vantaggio dei nostri legittimi governanti locali.
        Che il Cielo, col Tuo aiuto, li protegga sempre e protegga le loro iniziative, a volte incomprese da noi meschinetti.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

Nella foto, dei primi anni '60: il Provveditore Martinelli e il Preside Cesare Ottenga del "Bonelli".

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