(sonoro)

A TAIPEI IL BUE SALE SULL'ALBERO

"Ogni cosa ha avuto inizio l’8 dicembre", diceva don Bosco. E questo vale per tutte le case salesiane sparse per il mondo. Così, ogni 8 dicembre, i Salesiani cercano di iniziare qualcosa, se non altro per far contenta la Madonna, che in questo giorno vuol vedere solo cortili pieni di ragazzi. Anche a Taipei, la capitale di Taiwan (la Cina Repubblicana in pluridecennale conflitto con la Cina Comunista), l’8 dicembre è stato un giorno di inaugurazioni. Niente di straordinario, forse. Però, abbiamo offerto due piccoli segni, che parlano della presenza, e della potenza, dell’Immacolata anche in questo paese dove i cristiani sono il 3% della popolazione e il Vangelo è considerato straniero.

Il primo segno è stato l’apertura ufficiale del nuovo "Youth centre", con tanto di solenne benedizione dei nuovi canestri da parte del direttore (ed ex ispettore) don Giovanni Battista Zen, e con il taglio del nastro officiato dal direttore dell’asilo don John Ma.

L’oratorio è affidato al diacono don Francis Huan, che può contare sulla collaborazione dei quattro missionari che sono qui a studiare cinese: don Tonetto, don Carbon, don Flores e il sottoscritto. Un confratello cinese ha detto una volta che evangelizzare a Taipei è come cercare - testuali parole - "di portare un bue su un albero". In questa città circolano un sacco di soldi, Taiwan è considerata una delle "tigri del Sud-Est Asiatico", con Hong Kong e Singapore, e annunziare Cristo ai ricchi non è facile. Il bue sull’albero corrisponde insomma all’evangelico cammello nell’ago...

Eppure, quella domenica, il cortile si è riempito di ragazzi. Tutti non cristiani ("non ancora", dicono i più ottimisti), ma tutti affascinati da quello spirito salesiano di gioia e accoglienza che non conosce confini e che i soldi non possono comprare. Se consideriamo che nessuno di loro era in chiesa quando abbiamo dato l’avviso dell’apertura ufficiale dell’oratorio, vuoI dire che è proprio la Madonna che li ha fatti venire.

Il secondo segno è un articolo apparso sul quotidiano "China News" proprio I’8 dicembre, per presentare il "St. John Bosco Parish Philipino Choir" (Coro Filippino della Parrocchia San Giovanni Bosco). I filippini sono uno dei segreti del boom economico di Taiwan: costretti a lasciare il loro paese per motivi economici, lavorano qui a basso costo, senza ferie e senza garanzie. Sono migliaia, spesso sfruttati e indifesi, ma tutti cordiali e profondamente cristiani. E così don Francisco Flores, che è qui dalla Spagna per studiare il cinese, ha pensato bene di organizzare un piccolo coro, dapprima per la Messa e poi, come si legge nell’articolo sul giornale, per una pubblica esibizione natalizia. E' per loro motivo di orgoglio e di gioia non solo cantare in pubblico, ma anche apparire sul giornale e, per una volta, non negli annunci che offrono domestiche o manovali.

Due piccoli segni, questo 8 dicembre. Due dolci inviti dalla Mamma celeste a non avere paura, ché con lei a fianco tutto è possibile. Anche - perché no? - portare un bue sull’albero.

Don Michele

La foto: La vita è una ruota della fortuna.

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