Leggo su un giornale:
"La realizzazione di un sistema di ispirazione federale richiede un cambiamento della struttura del Parlamento. Il Senato dovrà essere trasformato in una Camera delle Regioni, composta da esponenti delle istituzioni regionali che conservino le cariche locali e possano quindi esprimere il punto di vista e le esigenze della regione di provenienza. Il numero dei senatori (che devono essere e restare esponenti delle istituzioni regionali) dipenderà dalla popolazioni delle Regioni stesse, con correttivi idonei a garantire le Regioni più piccole. Le delibere della Camera delle Regioni non con la sola maggioranza dei votanti, ma anche con la maggioranza delle regioni rappresentate. I poteri della Camera delle Regioni saranno diversi da quelli dell'attuale Senato, che oggi semplicemente duplica quelli della Camera dei Deputati. Alla Camera dei Deputati sarà riservato il voto di fiducia al governo. Il potere legislativo verrà esercitato dalla Camera delle Regioni per la deliberazione delle sole leggi che interessano le Regioni, oltre alle leggi costituzionali".
Mi stupisco che Renzi, uomo del PD, sia contestatissimo dall'esterno e dall'interno quando sostiene le sopra citate linee guida. Sono il suo programma e ce la mette tutta. Perché, oltre che alle destre, tale programma non piace a parte della sinistra, PD compreso?
Mah! Non capisco, ma mi adeguo.
A proposito, il grassetto non è testo di Renzi, ma è del 1996. E non è del centrodestra, ma del massimo esponente del PD del tempo, Romano Prodi, che, con tale programma, sfidò il Polo per le Libertà alle elezioni politiche del 21 aprile 1996. E con tale programma, sostenuto dalla sinistra entusiasta, vinse.
Mah! Continuo a non capire, ma continuo ad adeguarmi.
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