Il Primo Confucio Latino

       Michele Ferrero, Salesiano, insegna latino e greco all'Università Statale di Pechino, ha recentemente trascritto, tradotto, confrontato coi testi cinesi un manoscritto inedito di Michele Ruggieri, Gesuita (1543-16069
       Confucio (551-479 a. C.)non è soltanto uno dei più influenti pensatori nella storia dell'umanità; è anche scrittore di piacevole lettura. Fa riflettere, istruisce, è ironico. Ha una visione del mondo molto "cinese" ma anche molto umana, cioè universale.
       Il curatore Ferrero, buon conoscitore della lingua cinese, ha puntato l'attenzione sulla traduzione latina del Ruggieri, facendo notare quanto il Gesuita ci mise di suo.
       Lo stile di Confucio è particolare, potremmo definirlo "asiatico": nessun sillogismo, molte cose suggerite indirettamente, riferimenti a persone particolari per presentare un insegnamento universale, umilianti critiche ai nemici. Una profonda attenzione alle relazioni sociali, una mancanza assoluta di quella che in Occidente fu chiamata "metafisica".
       Il testo del Ruggieri fu il primo incontro tra l'insegnamento di Confucio e l'Europa. Accadde attraverso il linguaggio di Cicerone e della Vulgata e fu un momento storicamente significativo. Il latino è la lingua dell'antica saggezza occidentale. Il primo incontro tra saggezza cinese e storia europea fu mediato dal latino, il linguaggio della saggezza per eccellenza. Ora, il testo latino e la traduzione italiana gettano luce su questo testo, importantissimo per il suo contesto, perché oggi la Cina e il mondo scoprono che forse pensavano di conoscersi, mentre il cammino iniziato secoli fa è ancora lungo.
       Il manoscritto qui trascritto e tradotto (con note in cinese) è rimasto per quattro secoli in una biblioteca. Ora è accessibile a quanti amino il latino e vogliano avvicinarsi alla cultura cinese.
        Il trascrittore ha lasciato la cura della revisione delle bozze a persona di perfetta lingua cinese, di buona lingua latina e anche italiana. Perciò, sono giustificabili certe incertezze sintattiche e grammaticali.

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