LE FOTO DA 700 A 708 (Novembre  2015)

700) – 1984 – Monte Sinai – Ho sempre avuto un pensiero di riconoscenza per quanti, solo per dovere, hanno sacrificato la vita in inutili guerre.

       Come volli andare al Ponte di Perati (e in tanti altri posti in Italia e all’estero), così, 40 e più anni fa (1983 o 1984) mi recai, coi due figli ancora ragazzi, in Egitto, per raggiungere il Sacrario di El Alamein. Non era un viaggio organizzato, ma inventato da me, con zaino in spalla ed abbastanza avventuroso.

       Cominciammo col monte Sinai, dove feci le prime foto; ma erano diapositive e la pellicola – comprata in loco - era scadente. Quindi, sono orribili, stinte, macchiate, eccetera, ma non posso più farci niente. Comunque, se volete vedere foto di El Alamein belle, cercate su internet El Alamein-immagini.

       Qui, è il figlio diciassettenne (Michele) che, sulla vetta del Sinai, mima Mosè che riceve le tavole della Legge.

701 – 1984 – Monte Sinai – Questo è il quindicenne Antonio, ora professorone di filosofia, che imita Mosè.

       C’eravamo solo noi, perché c’è una scalinata fatta di pietroni ( 40/45 centimetri) con olte 4000 gradini e le raccomandazioni dicevano di partire al mattino non dopo le 4, perché col sole d’agosto l’esposizione è pericolosa. Ma avete mai provato a far alzare ragazzi di quell’età alle 3? Fu già tanto se arrivammo alle 8 ad iniziare la salita; incrociammo soltanto un giovanotto francese ritardatario che scendeva.

       Quando, a mezzogiorno suonato, ritornammo al campo eravamo veramente cotti e suonati. Avevamo fatto tappa all’Ostello della Gioventù nel Monastero di Santa Caterina (luogo da visitare, indipendentemente dalla vetta del Sinai).

702 - 1984 - El Alamein – I miei rampolli davanti al

SACRARIO MILITARE ITALIANO DI ELALAMEIN

       Si legge male, ma c’è scritto così.

703 – 1984 El Alamein – Il piccolo che, arrampicato sulla piramide commemorativa, legge le varie dediche.

       La più grande dice semplicemente: DIVISIONE FOLGORE LEGIONE D’ANIME A PRESIDIO DEL DESERTO.

       Poi, c’è quella dei Carabinieri, dei Marinai, degli Avieri, degli Alpini, dei Paracadutisti, dei Fanti, eccetera.

704 – 1984 – El Alamein – I miei due davanti al Sacrario italiano.

       Ripeto ancora una volta, le diapositive erano deteriorate, ma ho voluto pubblicare le originali, perché dimostrano la presenza dei miei figli, mentre potevo copiarle, bellissime, da internet.

       Sulla cima, in alto, ma si vede poco, sventolava il tricolore.

705 – 1984 – El Alamein – Una storica ridotta (non ridotta Capuzzo) di cui ora mi sfugge il nome, dove avvenne la resa dei superstiti per esaurimento delle munizioni.

       La presento, perché finalmente compaio anch’io.

       Nel complesso, il viaggio fu commovente ed interessantissimo, anche se parecchio avventuroso. Ad esempio, quel pomeriggio, trovammo una corriera che da Alessandria andava a Marsa Matruh e la prendemmo fino ad El Alamein, dove scendemmo solo noi; il paese di El Alamein distava alcuni chilometri.

       La visita durò a lungo ed eravamo solo noi, con un pigro e solitario guardiano che fumava il narghilé. Sul far della sera, ci accorgemmo che non passavano autobus per il ritorno e ci mettemmo sulla strada litoranea a fare autostop. Passò ancora un autobus, ma non ci caricò, perché eravamo senza passaporto (lo teneva l’alberghetto). Finalmente, un camioncino che trasportava Coca-cola ci prese a bordo, io coll’autista e i figli fra le bottiglie e ci portò gentilmente fino al nostro alberghetto, deviando dal suo itinerario. Non volle alcuna mancia e, durante il viaggio, ci dissetò colla Coca-cola (ce n’era proprio bisogno…).

706 – 1984 – El Alamein – E’ l’unica diapositiva rimasta decente, forse perché scattata al chiuso.

       Il Museo non fa partigianerie, contiene reperti di tutte le parti combattenti. Qui, il “piccolo” Antonio si pavoneggia davanti al settore dedicato all’Africa Korps, quello di Rommel., la cosiddetta Volpe del Deserto.

707 – 1984 – El Alamein – Il figlio diciassettenne sotto la scritta che riporta il giudizio che diede Rommel (tedesco, per chi non ricorda la storia…) dei soldati italiani.

       Con questa sbiadita foto si chiude il mio omaggio ai caduti ed ai reduci di El Alamein. Non dimentichiamo che, fra i reduci, dopo anni di prigionia, ci fu anche Agostino Settimo, che, proprio per il suo comportamento in Africa ricevette menzione al valore. Peccato che ne abbia perso il testo; se qualche discendente di Agostino me lo fornirà, lo inserirò in questa pagina o in altra parte del sito.

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