MONFORTE D'ALBA

Il Reverendo Don Valerio Pennasso, Direttore dell'Ufficio Diocesano per i Beni culturali della Diocesi di Alba e delegato vescovile per i Beni culturali della Diocesi di Alba, mi ha diffidato dal pubblicare dati ricavati da registri parrocchiali. Per atto di cortesia verso il Dirigente suddetto, anche se mi spiace di volontariamente interrompere, faccio presente che il servizio di ricerca e pubblicazione dei dati storici sotto elencato - frutto di mesi di lavoro - è annullato.

NASCITE

  Nati dal 1831 al 1840     Nati dal 1841 al 1850     Nati dal 1851 al 1860     Nati dal 1861 al 1870  
  Nati dal 1871 al 1880     Nati dal 1881 al 1890     Nati dal 1891 al 1900     Nati dal 1901 al 1910  
  Nati dal 1911 al 1920  

DECESSI

  Morti dal 1841 al 1850     Morti dal 1851 al 1860     Morti dal 1861 al 1870     Morti dal 1871 al 1880  
  Morti dal 1881 al 1890     Morti dal 1891 al 1900     Morti dal 1901 al 1910     Morti dal 1911 al 1920  

MATRIMONI

  Matrimoni dal 1842 al 1860     Matrimoni dal 1861 al 1880     Matrimoni dal 1881 al 1900     Matrimoni dal 1901 al 1920  
 

C'E' CURIA E CURIA

Un mio dotto conoscente, nel Gennaio del 2012, così mi scrive:

"""""Navigando su internet per le mie ricerche genealogiche ho trovato il suo sito e, quando ho visto il link ai registri parrocchiali di Monforte d’Alba ho avuto un sussulto ma, dopo essere entrato ho letto il messaggio della diffida alla pubblicazione dei dati da parte della Diocesi.
       Che peccato, proprio non capisco certe “chiusure”!!! Forse i nostri sacerdoti pensano che se ne faccia “commercio”?!!! mentre invece è un modo per salvare la nostra storia.
       Sono due anni che sto lavorando su documenti di archivi, molti on-line (specie per parenti emigrati in Francia) altri negli archivi parrocchiali o in quella della Diocesi di Cuneo; in questo caso li fotografo e poi li studio a casa.
       Grazie ad un software gratuito scaricato da internet ad oggi ho un data base di circa 3000 persone fra loro in qualche maniera collegate""""".

Il mio commento è tutto nel titolo.

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PAGARE MONETA, VEDERE CAMMELLO (o registro)

Continuo a ricevere lettere come la seguente:
       """""Per caso girovagando su internet mi sono ritrovato sulla sua pagina. Mi illudevo di trovare notizie di un mio Bisnonno nato nel 1855 (mi dicono nei paraggi di Alba, o Monforte). Le scrivo perché sono rimasto basito della censura che ha ricevuto e piacevolmente stupito dal suo agire disinteressato in un mondo dove tutto è lucro . Rimango convinto che nulla è fatto invano. Se alla fine della nostra esistenza , uno , anche solo uno, trae giovamento dal nostro dire o dal nostro fare, l’atto stesso sarà un Domino per altre azioni e il mondo sarà un nuovo mondo di pace e di armonia. Tutto qui, volevo solo esprimerle quello che ho sentito dentro leggendo la sua pagina. Buon proseguimento."""""

Non rispondo direttamente a nessuno, per carità cristiana, ma certamente il divieto impostomi non giova all'elevazione morale delle persone.
       Mi sento un po' come l'ex presidente dello IOR, Gotti Tedeschi, che, messo lì dal Papa per far chiarezza in materia di traffici bancari Vaticani, e avendo intenzione di farla, è stato subito messo alla porta dal Consiglio d'Amministrazione perché non sa fare il suo lavoro, cioè, non lo fa come vorrebbe qualcuno. De Pedis continua ad insegnare.
       Io non ero stato messo lì da nessuno, lo facevo gratuitamente e disinteressatamente, avendo visto quanta commozione e meditazione generasse sui miei compaesani. Ma era una fatica che non produceva lucro, nè per me nè, soprattutto, per altri. Amen.

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AVRO' SOGNATO?

Come dicevo il mese scorso in Novello Registri, sono preoccupato per i miei vuoti di memoria. Ne illustravo alcuni esempi.
       Un'altra prova della mia smemoratezza è il sognare di aver spedito una richiesta, mentre, probabilmente, la scrissi, ma la lasciai nel computer.
       Infatti, scorrendo i files del PC, in data 18 Marzo 2010, trovo una lettera al Direttore dell'Ufficio Diocesano per i Beni culturali della Diocesi di Alba e delegato vescovile per i Beni culturali della Diocesi di Alba. Secondo la minuta, scrivevo: "Nell'intento di fornire un servizio generalizzato, non ho pensato a dare la preferenza alla ricerca di notizie sui miei avi; perciò, chiedo, senza pretesa, l'autorizzazione a consultare e ad estrarre dati, eslcusivamente riferiti a miei congiunti, dai registri di Monforte."
       Non posso pensare ad una dimenticanza tale da non avermi inviata risposta, ma non mi ricordo di averla ricevuta. Vorrà dire che non l'avrò spedita.
       Conclusione: è proprio la mia memoria che non regge più.

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ALTRA CURIA

Un'anziana signora, romana e dedita ad attività parrocchiali, mi scrive: "I registri di Monforte ...mi associo ai commenti positivi da lei ricevuti e apprezzo il valore delle sue ricerche. A molti può infatti interessare conoscere le proprie origini, come ai miei cugini materni e a me che siamo andati alla parrocchia di *****, che si venera in *****, un paese vicino a Roma. Abbiamo chiesto al parroco se era possibile consultare i vecchi registri ed egli ci ha accolto in sacrestia, dove erano custoditi tanti registri in pergamena e molto vecchi, nelle bacheche esposte alle pareti. L'unica informazione che avevamo era una vecchia cartolina ingiallita che mia madre orfana in giovane età, custodiva tra le sue cose. La cartolina raffigurava l'interno della parrocchia con il sacrestano, che era nostro nonno. Sui registri dell'epoca era registrato il nome e cognome di nonno Serafino e perfino dei suoi genitori e riportava anche il mestiere del bisnonno che era sarto.
       In un'epoca in cui non esistevano molte informazioni, foto, notizie e scritti familiari, mia nonna materna era analfabeta e solo presso il gentile parroco, molto disponibile, abbiamo potuto conoscere i nomi dei nostri bisnonni. Come lei ha scritto. c'è Curia e ..Curia.

       Per essere chiari, c'è la Curia di Alba e la Curia di Roma.

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