(sonoro)
Sono 46 nuovi novellesi (purtroppo non più tutti vivi) che hanno aperto gli occhi alla luce del nostro bel paese, dei quali 31 maschi e 15 | femmine. Le nascite a Novello sono in aumento sensibile. Del dopoguerra l'anno 1929 è quello che registra il maggior numero di nati con una eccedenza fortissima sui morti (17 in più). Inteso che parliamo solo di Novello, cioè della nostra Parrocchia. L'aumento della natalità così raccomandato dal Governo nazionale è indice di elevata moralità di un paese e di amore alla famiglia, due fattori di benessere e di progresso. In questo campo della demografia il nostro paese ha le sue benemerenze e certamente non è degli ultimi. Senza tema di essere smentiti possiamo affermare che Novello potrebbe stare nel numero dei paesi che hanno meritato all'albese il primo posto della provincia nella gara indetta dalla Gazzetta del Popolo.
E se l'inviato della Gazzetta di Torino che s'è stupito nel visitare in un paese dell'albese vincitore del concorso di trovare una famiglia con otto figli fosse venuto a Novello noi l'avremmo condotto in famiglie che di figli ne hanno 13, 12. 11, 10 e tutti vivi. Citiamo ad onore le famiglie Rostagno, Degiorgis, Roggia di Ermiglione e ci riserviamo di parlare di altre di cui oggi ci sfugge il nome. Però si potrebbe andare avanti ancora e conquistare al nostro paese quel primato e quel posto a cui può giustamente aspirare. Se pensiamo che paesi vicini con metà del nostro terrritorio hanno più del doppio di popolazione, se pensiamo che le nostre vigne ed i nostri campi possono dare pane e vino abbondante a numerose famiglie nuove, e che le case del nostro paese sono per metà vuote, ci viene da ripetere l'augurio a tanta nostra gioventù, che diserta il matrimonio per andare incontro ad una vita senza scopo e ad una vecchiaia povera e senza affetti o che preferisce rintanarsi in una città senza sole e senza gioiedi voler più bene a questo lembo di terra benedetta che è il loro paese ove lavorando si vive onestamente e dove solamente dai più si possono godere le pure gioie dalla famiglia cristiana. Sarà un sogno che noi certo non vedremo realizzato e sarà forse più facilmente una utopia, ma noi amiamo pensare qualche volta un Novello popolato di almeno il doppio di abitanti coi suoi dolci e solatii declivi tempestati di bianche ville e casette col suo ospedale, col suo asilo popolato di vispi bambini e tutto il resto che è inseparabile e necessario ad un paese che primeggia per la sua posizione, per la sua ricchezza, per il numero e l'attività dei suoi abitanti. Lo merita il nostro paese di salire, lo può e lo deve volere. Chi si ferma muore e il giocatore che avendo tre carte ne gioca solo due deve imputare a sè la causa della sua perdita. Se, come ha detto il Duce, la forza sta nel numero, Novello attende ancora dai suoi figli la forza che lo deve spingere in alto.
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