CUNEO IN CALCESTRUZZO (Novembre 2014)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Hai visto? Siamo alle solite: i parcheggi spariscono a vista d'occhio, specie quelli bianchi.
      Perché l'Amministrazione Comunale di Cuneo ce l'ha proprio coi parcheggi? Credevo fosse una mia fissazione, ma, ieri, un mio amico di Torino (che certamente non mi legge), non solo si lamentava dei nostri parchegghi, ma faceva il paragone con altra città della Provincia, dove il parcheggiare dovrebbe essere più difficile, data la sua struttura non solo medioevale, ma romana, con strade strette, storte, quasi impossibili. Eppure, nel raggio di 200 metri il parcheggio si trova.
      A Cuneo, invece, ne fanno alcuni a due chilometri dal centro; poi, magari, fanno la navetta, che passa quando passa.
      Tu, caro Beato, mi dirai che ormai il danno è stato fatto; mi dirai che, in questi ultimi 40 anni, le varie Amministrazioni dovevano evitare in modo assoluto di concedere licenze di costruzione e/o di ampliamento e/o di sopraelevazione in tutto il centro, grosso modo da Corso Galileo Ferraris e Vittorio Emanuele II in giù, verso Porta Torino.
      Ma - e scusami l'impertinenza - dirai parole inutili, perché ormai il fatto è fatto. Palazzoni (Mostro compreso, anche se casca a pezzi) sono sorti e sorgono ovunque ci sia un metro non verticale. A che pro?
       "Auri sacra fames" (esecranda fame dell'oro) avrebbe detto la buonanima di Andreotti, che la sapeva lunga. Ma chi sono gli affamati? Tu ed io non siamo Andreotti, perciò non pensiamo male; di conseguenza, non facciamo peccato ed evitiamo di indovinare.
      Intanto, tutti quelli per cui il tempo è denaro (cioè, lavoro per vivere) continuano a fare ogni giorno decine di giri attorno all'isolato, nella speranza che si liberi un parcheggio.
      Come Tu sai, spesso io utilizzavo il parcheggio dell'ex foro boario, quello dove con un euro si parcheggiava per cinque ore; ora, nemmeno più quello. E che vogliono questi Cuneesi? Essere agevolati nel lavoro? Ma sono pazzi? Eppoi, non sanno che c'è la crisi dei distributori di carburante? Aiutiamo i petrolieri facendo circolare a vuoto il più possibile...
      Non credi, caro Beato, che il romanzo di Di Donato "Christ in concrete" (Cristo in calcestruzzo, trasformato in Italia in Cristo fra i muratori) si adatti a Cuneo? Cuneesi in calcestruzzo, suona anche bene (e fa arricchire qualcuno), ma non fa ridere.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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