Caro Beao Angelo Carletti, compatrono della città di Cuneo e sodale col Grande Bue Muto,
Ti ripeto il contenuto dell’articolo del numero precedente (AURI SACRA FAMES, nel capitoloIo IL PADANO VALDITARA) perché vedo che nulla è cambiato ed io insisto sull’argomento.
Noi abbiamo un ministro appartenente ad un partito che, nei tempi passati, era da me apprezzato e votato. Ma il capo non era lui. Poi, decise di salire in alto in politica. Mettiamo da parte la sua costanza nel predicare sempre; mettiamo da parte capactà (giuridica, religiosa, politica? Mah!) di ottenere che i 49 milioni - sottratti allo Stato, cioè, a noi cittadini, - vengano restituiti in 76 anni con piccolissime rate, (cosa da giustzia corretta), ma guardiamo anche se egli, come ministro,abbia fatto e faccia cose buone. A parte alcune altre piccolezze (comea la distruzione della Lega Nord), il nostro ministro propone anche leggi apprezzabili, come quella della sanatoria degli edifici che non sono catastalmente corretti, ma non sono sopraelevazioni né allargamenti. E qui va lodato, perché la legge è ottima e produrrà non solo voti.
Sulla stessa strada, per procurare voti, ne propone altre diverse, pessime, come la difesa dei tassisti (in Italia è una vergogna) e la difesa di chi con pochi soldi utilizza legittimamente la spiaggia.
Un'altra proposta che mi stupisce, perché lo ritenevo anche colto e con mente logica, (e lo è) , è quella che riduce la velocità ai veicoli per ridurre le morti. Ciò è vero, ma il rimedio dovrebbe essere altro. Intanto, un grande filosofo medioevale, di una lucidità spaventosa, il cosiddetto Bue Muto Tuo compagno di Paradiso, aveva chiarito che, per vedere se un concetto è giusto, bisogna portarlo alle estreme conseguenze e vederne i risultati. Massimo di 50 km/ora è troppo? Portiamolo a 30 e ci saranno meno morti. M ci sarà più sviluppo nella produzione di benessere - salute compresa? E se lo portiamo a 10 km/ora, ci saranno meno morti ancora (vedremo dopo) anche se con riduzione di sviluppo ed aumento di povertà? Se applichiamo il concetto integrale e portiamo la velocità massima a zero, ci saranno zero morti per auto, ma quanti morti di fame?. Insomma, nel caso citato, bisogna portare la velocità a zero e vedere se ciò fa progredire il lavoro (l'umanità, direi).
Siccome il ministro è intelligente, ci si aspettava un’altra proposta: il controllo continuo della tenuta della propria carreggiata, del divieto di sorpasso ove proibito, del divieto di sorpasso ove non sia proibito ma sia visibile il mezzo viaggiante nella propria corsia in senso contrario. Lo stesso per l’uso delle rotonde, dove tanti credono che la precedenza sia di chi arriva da sinistra, ma dove la precedenza è regolata diversamente.
In parole povere, facciamo un esempio: se, indipendentemente dalla velocità, tutti viaggiassero sempre e soltanto nella propria carreggiata senza superare altri nei sopra citati casi, non succederebbe mai niente. Così avviene per i treni. Presi la freccia rossa da Milano a Roma più volte che, lungo il tragitto, incontrò altra freccia rossa in senso contrario. Entrambi erano a quasi 300 all’ora; passarono a poco più di un metro di distanza, ma non successe niente.
Per far ciò, il ministro (meglio, il governo) dovrebbe fare in modo che le forze dell’ordine e, in particolare, i singoli comuni, la piantino coi divieti di sosta (di ciò parleremo il trimestre prossimo), ma, coi sistemi informatici attuali, controllino tutte le strade con riprese di 24 ore al giorno e, naturalmente, col conseguente cosiddetto sbobinamento (termine informaticamente non corretto) su tutto il quotidiano materiale. Occorrerà qualche persona in più, ma ci saranno morti in meno e salate condanne in più, giustizia permettendo.
E' il solito concetto portato agli estremi: se tutte le violazioni (e tutte vuol dire tutte) fossero perseguite (senza se e senza ma), ci sarebbe più lavoro, più ricchezza, più benessere e soprattutto più salute. Poi, se qualcuno vuole suicidarsi, non metta il casco né le cinture di sicurezza. Queste sono due norme semplicemente in gloria degli assicuratori., indipendenemente dalla velocità dei guidatori. .
;Nel 2002, su questo argomento scrissi - come Tu sai - un articolo su QUATTRORUOTE, intitolato DITA FLEMMATICHE, che mi permetto di ripetere integralmente.