CHI VA PIANO (fa girar l'anima) (Luglio 2024)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Ti sei mai chiesto perché certe pratiche, in certi Comuni, ci mettono un secolo per arrivare a conclusione? Io me lo son chiesto più volte, ma non mi son dato risposta. Un esempio, anche se Tu non ne hai bisogno.
      Ad un mio conoscente occorreva una certificazione per un evento già consentito da un Comune non lontano da lui. Il 20 Maggio pagò la non lieve somma chegli fu chiesta e rimase in attesa del certificato, molto beve, ma per lui urgente. E’ un certificato a a cui mancava soltanto la firma: era stato concordato, non occorreva la riunione di alcuna commissione, né il consenso di più persone e, forse, nemmeno la firma del Sindaco, ma solo quella del funzionario. Ora, il funzionario Giandomenico (mi pare si chiamasse così) legittimamente si avvalse della legge del silenzio-assenso: se chiedo una cosa e tu fai passare 30 giorni, è automaticamente concessa, ma tu potevi concederla prima facendo un piccolo sforzo. Se non erro, funzionario vuol dire che funziona, ma la legge gli permette di rilassarsi un po'.
      Caro Beato, non ti vien di pensare a quel mio compagno di università a Te noto, che fece carriera in un magnifico ministero? Andai a trovarlo più volte e gli chiesi perché, per due volte di seguito, avesse sul tavolo la stessa lettera a cui doveva rispondere. Mi spiegò che il lavoro non era massacrante e che lasciava sempre sul tavolo un paio di lettere a cui rispondere, per dimostrare ai superiori che aveva sempre tanto lavoro.
      Caro Beato, come sai, questo non è il caso del funzionante Giandomenico, ma il pensierino – come la musica delle Cupole – “mi ritorna in mente”...

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

Lettera precedente
lettera successiva
torna all'indice
Torna a LETTERE AL BEATO ANGELO