RATISBONNE (Novembre 2005)

Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della città di Cuneo,

Come Tu sai, mio figlio il Salesiano è stato mandato a prestare servizio come insegnante allo Studentato Salesiano di Gerusalemme (Istituto Ratisbonne). Perché non lo hai avvertito? Ha trovato una realtà un po' diversa da quella che immaginiamo noi terreni. Mi ha mandato la lettera che Ti trascrivo integralmente.

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OTTOBRE MISSIONARIO 2005: DA GERUSALEMME

Questa è' davvero una missione particolare per la mia vocazione missionaria. Sono a Gerusalemme, per insegnare teologia nel nuovo studentato salesiano chiamato "Ratisbonne", che sostituisce il vecchio studentato di Cremisan, vicino a Betlemme. Alphonse Ratisbonne, nato nel 1812, era un giovane ricco, ebreo e francese. Un giorno, mentre era a Roma, incontrò un tale Barone de Bussières, francese come lui, ricco come lui, autorevole più di lui e, soprattutto, ardente di fede e amore per Gesù. Tra lo scambio di nobili saluti e le chiacchiere e i pettegolezzi, il discorso si fermò sulla fede. Il giovane ricco si dichiarava contro ogni superstizione, ma Gesù fissatolo lo amò: ad un tratto una delle figlie del barone, una bambina, offrì all'amico ebreo una medaglietta. Era una medaglia della Madonna che Caterina Labouré aveva reso famosa in Francia e nel mondo (ce l'aveva anche la giovane Bernadette a Lourdes e in qualche modo appare anche nella bandiera europea, ma queste sono altre storie). Per non offendere la bimba, il giovane ricco nobile ebreo francese la prese.
        Il barone ne approfittò per dire: "Se la prendi devi anche dire la preghiera alla Madonna scritta da S. Bernardo".
        "Finiamo questi giochetti!" esclamò il giovane, ma accettò, borbottando qualcosa contro le bambine, le medaglie e i bigotti di ogni religione. Per farla breve: quella notte le parole della preghiera gli tornarono in mente e gli toccarono il cuore. Da quel giorno il barone divenne un suo caro amico. Purtroppo il barone de Bussières morì improvvisamente nel gennaio 1842. Il 19 gennaio, in un sogno, il giovane ebreo vide la "Signora della medaglia" e il volto del suo amico barone che lo pregava di accogliere "la luce". Fu l'inizio della conversione, ma non la fine delle sorprese.
        Il giovane Ratisbonne divenne cattolico, entrò in seminario, si fece prete, fondò con suo fratello Theodore un ordine religioso per la conversione degli Ebrei. Comprarono dei terreni a Gerusalemme, vi costruirono dei conventi. Uno di questi conventi, per una lunga serie di circostanze, nel 2004 è passato a noi Salesiani. Adesso c'è già chi dice che non è impossibile che un giorno, mentre don Bosco faceva anticamera per avere udienza da Pio IX, Padre Ratisbonne fosse in attesa ma avesse fretta. Don Bosco lo fece passare prima, e questi gli promise che un giorno l'avrebbe ricompensato. Ma questa è solo una leggenda.
        Dal 13 settembre 2005 io sono qui a insegnare teologia. Ogni volta che passo nel grande corridoio di pietra, e vedo il busto di Alphonse Ratisbonne davanti alla porta, penso che la Madonna guarda la storia degli uomini, e sorride.
        Penso anche che qui abbiamo 30 giovani seminaristi salesiani, di una dozzina di nazioni diverse (Italia, Polonia, Angola, Congo - un chierico che conosce la dottoressa Tortore - , Tanzania, Etiopia, India, Sri Lanka, Indonesia, Antille, Repubblica Domenicana - un chierico di nome Silvano Peres che è stato anche all'oratorio di Cuneo un'estate - , Haiti). Alcune di queste nazioni sono "terre di missione" in senso stretto, e facendo scuola penso che, come quando insegnavo ai seminaristi di Shanghai, questo è un modo speciale per far giungere il messaggio di Gesù "fino ai confini della terra". Tanto più qui, in questa terra, proprio dove Gesù ha detto ai suoi discepoli: "andate, battezzate". Una Terra Santa, ma, ahimè, con pochissimi cristiani. Questo è un problema non piccolo. Lo studentato non ha entrate regolari, non ci sono attività pastorali, visto che siamo proprio nel cuore del quartiere ebraico di Gerusalemme. I nostri chierici vengono per la grande maggioranza da ispettorie con notevoli ristrettezze economiche.
        Sono qui solo per un semestre. Mi piacerebbe tuttavia poter offrire ai miei studenti qualche libro di teologia da portare a casa, e alcuni da lasciare qui alla biblioteca. Se qualcuno vuole "sponsorizzare" qualche capitolo del mio corso di teologia morale con un simbolico contributo economico (potrò dire: "il capitolo sui peccati veniali è offerto dal gruppo giovani di Cuneo"; "quello sui peccati mortali dal gruppo del rosario"; "i vizi capitali dalla Parrocchia di Cuneo", ecc.) o anche solo con una preghiera, sono certo che i miei studenti di dodici nazioni ve ne saranno grati.
        E anche Cuneo entrerà a far parte della straordinaria storia di Ratisbonne, della medaglia miracolosa, e della Città Santa.

                        Don Michele Ferrero, Salesiano

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Caro Beato, non so come ve la passiate economicamente Lassù, ma se, fra i Tuoi colleghi, c'è qualcosina di superfluo, Ti suggerisco (ma Tu lo sai benissimo) il modo per aiutare quella banda internazionale di chierici squattrinati che si sono messi in testa di migliorare il mondo diffondendo il Vangelo (come facesti Tu).

C.C.P. n. 36885028 intestato a
FONDAZIONE DI RELIGIONE DON BOSCO NEL MONDO ONLUS
VIA DELLA PISANA 1111 00163 ROMA RM

Bisogna precisare bene la causale: Per padre Michele Ferrero, ovunque si trovi

Per tale via, le somme impiegano alcuni mesi ad arrivare a destinazione.
        Eventualmente, per gli amici di famiglia che ci conoscono, c'è una via più veloce, ma solo per piccole somme, perché io non sono ONLUS e non si può scaricare niente dall'IRPEF (Tu sai certamente che cos'è). Come sai, per le cose urgenti, faccio da cassiere per il figlio ed ho un mio conto postale:

C.C.P. n. 15257124 intestato a
GIOVANNI FERRERO
CORSO DE GASPERI, 39 12100 CUNEO CN

Per la causale basta scrivere: Per padre Michele Ferrero

Naturalmente, è riservato a persone che si fidano.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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