IO NON DISPREZZO LA VITA COMODA (Gennaio 2006)

IO NON DISPREZZO LA VITA COMODA (Gennaio 2006)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      e così, la marcia della cementificazione continua. Finalmente, avremo la possibilità di parcheggiare ridotta allo zero assoluto, con vivissima gioia di chi vuole i Cuneesi "nudi alla mèta", come già diceva un altro estremista dei miei tempi.

        La sistematica alienazione, da parte del Comune, di tutte le aree di sua proprietà, affinchè i privati possano costruirvi palazzoni, è quasi giunta al traguardo. C'erano ancora i vecchi bagni pubblici, da decenni in disuso, quelli in via 28 aprile. Era poca cosa, ma era pur sempre un'area che poteva servire a parcheggio. Hanno fiutato il pericolo e stanno provvedendo alla vendita.

        Comincia a farmi tenerezza il Sindaco, tanto un brav'uomo, ma tanto prigioniero di consiglieri che, sulla pura linea stalinista (ma non era tutto finito?), combattono il progresso come nemico mortale, forse perché indice di quel liberismo che tanti benèfici frutti economici ha portato in altre città.

        Tu, che sei quasi Santo, dà una mano al nostro Sindaco; vedi che da solo non se la cava, anche se piace tanto ai Cuneesi; almeno, così dicono i sondaggi. Ma i Cuneesi, si sa, sono anch'essi brava gente, molto religiosa, nemica del consumismo e, di conseguenza, nemica delle automobili e del progresso aconomico.

        A ben vedere, basta la bicicletta: e che pedalino...

        Aiutalo, Tu che puoi, anche se la mia è la preghiera di un infedele, che apprezza la vita comoda ("noi disprezziamo la vita comoda", diceva già settant'anni fa quell'altro estremista sopra ricordato), le conquiste della scienza, l'allungamento della vita, eccetera. Ma, ormai, sono vecchio e non posso correggermi.

        Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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