IO NON DISPREZZO
Caro Beato
Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
e così, la
marcia della cementificazione continua. Finalmente, avremo la possibilità di
parcheggiare ridotta allo zero assoluto, con vivissima gioia di chi vuole i
Cuneesi "nudi alla mèta", come già diceva un altro estremista dei
miei tempi.
La
sistematica alienazione, da parte del Comune, di tutte le aree di sua
proprietà, affinchè i privati possano costruirvi palazzoni, è quasi giunta al
traguardo. C'erano ancora i vecchi bagni pubblici, da decenni in disuso, quelli
in via 28 aprile. Era poca cosa, ma era pur sempre un'area che poteva servire a
parcheggio. Hanno fiutato il pericolo e stanno provvedendo alla vendita.
Comincia
a farmi tenerezza il Sindaco, tanto un brav'uomo, ma tanto prigioniero di
consiglieri che, sulla pura linea stalinista (ma non era tutto finito?),
combattono il progresso come nemico mortale, forse perché indice di quel
liberismo che tanti benèfici frutti economici ha portato in altre città.
Tu,
che sei quasi Santo, dà una mano al nostro Sindaco; vedi che da solo non se la
cava, anche se piace tanto ai Cuneesi; almeno, così dicono i sondaggi. Ma i
Cuneesi, si sa, sono anch'essi brava gente, molto religiosa, nemica del
consumismo e, di conseguenza, nemica delle automobili e del progresso
aconomico.
A
ben vedere, basta la bicicletta: e che pedalino...
Aiutalo,
Tu che puoi, anche se la mia è la preghiera di un infedele, che apprezza la
vita comoda ("noi disprezziamo la vita comoda", diceva già
settant'anni fa quell'altro estremista sopra ricordato), le conquiste della
scienza, l'allungamento della vita, eccetera. Ma, ormai, sono vecchio e non
posso correggermi.
Con
devozione, il Tuo fedelissimo
Giovannino del Maestro
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