(sonoro) bella 188

ACCADDE... OGGI (Settembre 2023)

SENTITO RINGRAZIAMENTO ALLA MEDICINA LEGALE

      Per il sollievo datomi nella mia non facile situazione, mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente i Gentilissimi ed Egregi Professori, dott. Massimiliano, dott. Antonio, dott. Salvatore, dott.ssa Simona e dott. Angelo.
      In verità, è tutta la MEDICINA LEGALE cuneese che ringrazio, perché mi ha sollevato da una grave responsabilità.
      Da oltre due anni, mia moglie, Anna Leonelli, si muoveva solo col girello in casa e, quando usciva una volta alla settimana, con stampella a destra e lo scrivente che la sorreggeva a sinistra. Se era vicina ad una parete, poteva fare qualche passo colla sola stampella appoggiandosi a sinistra al muro, ma non più di 2/3 metri.
      Inoltre, è “debole” di memoria, confonde le date, le cose, fa dire al prossimo ciò che il prossimo non ha detto, racconta cose inesistenti. Per la responsabilità, ero preoccupato, perché non potevo lasciarla un momento da sola; infatti, viviamo soli e utilizziamo due colf (in regola), necessarie per coprire tutti i giorni della settimana. Ma per poche ore. Ora, sono più tranquillo, dal momento che la MEDICINA LEGALE ha la responsabilità di ciò che le potrà accadere se è sola; infatti, la MEDICINA ha riscontrato che non ha più bisogno di accompagnamento. Non ne ha diritto, come sempre credetti, e di ciò ringrazio.
      Deve essere guarita improvvisamente, perché, ancora recentemente (l'ultima domenica di Maggio), nell'ennesimo infruttuoso tentativo di accontentarla ad andare una domenica a Messa, la portai in auto fino davanti alla porta dei Salesiani, là in alto dove possono solo salire i furgoni funebri. Ma non ci fu niente da fare; scesa a braccia altrui dall'auto, dopo esattamente due metri si accasciò a terra, ancorché colla stampella e sorretta da me dall'altra parte. Ma, non avendo diritto ad essere accompagnata - così disse MEDICINA - non si ruppe il femore, come non se l'era rotto, finora, in tutte le cadute subite. Io sono nel novantesimo anno di età con irreversibile problema spinale e non ho nessuna possibilità di sollevare da terra più di 5/6 chili. Per fortuna (altro miracolo) due signori (l'uno di cognome Daniele e l'altro a me sconosciuto), la sollevarono a braccia e me la posero in macchina. Ritornai a casa accompagnato da altra persona che riuscì, poi, a manovrarla fino al tonfo sul divano. Il resto non lo racconto.
      Di notte, però, l’accompagnamento - ancorché non previsto - lo faccio ancora, anche se per la MEDICINA non occorre. Invero, per incontinenza, due/tre volte deve alzarsi e da sola non ce la fa. Devo dormirle di fianco e drizzarla di spalla finché non si siede sul bordo del letto. Di nuovo, non racconto il resto. Non mi lamento; il lavoro notturno, anche se sono nel novantesimo di età, finché posso lo faccio volentieri, perché mia moglie è sempre la mia migliore amica e lo sgravio di responsabilità sentenziato dalla MEDICINA LEGALE mi conforta.
      Tutt'ora, deve prendere otto medicine al giorno: mattino, pranzo e sera. Devo badare io, perché le colf non sono infermiere e Anna, da tre anni, otto volte al giorno, ad ogni pastiglia mi chiede: “Questa che cos’è?” Non ha la minima idea di che cosa stia prendendo. Ma questonon incide sulle facoltà mentali. Invero, la MEDICINA lo sa, perché già lo dissi nella visita precedente, quando la informai anche delle cadute, ma non ne fece cenno per non demoralizzarla. Già allora, raccontai il mio tentativo di insegnarle a prendere almeno una delle otto medicine da sola. Per la sera, ce n’è una che ha un portapillole settimanale apposito. Dopo alcuni giorni di insegnamento, la invitai, per due sole sere, a prendersi la medicina da sola. Mi disse di averlo fatto, ma io, al terzo giorno, scoprii che le pillole erano al loro posto. Mi arrabbiai per la bugia; pianse, giurò che le aveva prese. Giorni dopo, mi accorsi che mancavano due pillole per la prostata dal mio portapillole (diverso di dimensione, colore e posto). Sbalordito, chiesi il perché:" perché tutte quelle pillole sono quasi uguali!".
      Ora, in base al sillogismo aristotelico, posso credere che anche la MEDICINA la pensi così e, di conseguenza, correttamente, sarei libero di non servirla e lasciare che prenda ciò che vuole, visto che non merita accompagnamento. Ma sono disobbediente.
      Devo ringraziare la MEDICINA anche per la delicatezza usata. Per non metterla in imbarazzo, non le hanno mai chiesto quali medicine prenda o dove dimorino i nipoti o chi sia il sindaco di Cuneo, ma domande più semplici, tipo come si chiama il Papa (ciò avvenne la visita precedente). A lei, studiosa di religioni ebraica e cristiana.
      Eppoi, per non imbarazzarla, non le chiesero mai di spogliarsi almeno in parte (non potrebbe) e nemmeno chi le infila il vestito o chi le aggancia il reggiseno, pur avendo capito che, da sola, non ne è più in grado.
      Insomma, la MEDICINA eseguì sempre una visita accurata, in pochi (pochissimi) minuti, senza perdite di tempo (cosa lodevole).
      Le ho anche comprato la carrozzella (ripeto comprato, non passata dall'ASL), ma, malgrado il non poco prezzo, è finita in solaio, perché il mio disturbo irreversibile di schiena mi impedisce di spingerla. Ma capisco che ogni singolo componente la MEDICINA abbia altri problemi più gravi da risolvere e non si perda in queste quisquilie. Eppoi, da bravi periti settori (quelli che fanno le autopsie, che un tempo dovevo verbalizzare), sanno che tanto dobbiamo morire. Almeno noi vecchioni per primi. Però, su quel "per primi", da cristiano credente non sono affatto sicuro.
      Io, per mia moglie, data l’età ed i saggi consigli ricavati, non farò più altre domande per l’accompagnamento, ma sono certo che, autonomamente, la MEDICINA – che per competenza sa che l’aggravamento è costante e veloce – la inviterà ad altra apposita visita. Comunque, da ignorante, non ce la faccio a fare a meno di accompagnarla in ogni suo passo, nelle ore in cui sono in casa. Ma spesso è sola. Se, cadendo, si rompe, mi fucileranno?
      E’ bene che si sappia che, almeno noi Cuneesi, possiamo avere piena fiducia nella MEDICINA LEGALE e che dobbiamo ringraziarla per l’impegno, la correttezza e soprattutto la capacità con cui viene incontro ai nostri bisogni di cittadini semplici e a volte sempliciotti.
      Ancora cordiale ringraziamento e, da presunto buon cristiano come m'insegnava mia nonna, che il Buon Dio li ricambi di bene come essi hanno ricambiato mia moglie.

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