(Settembre 2008)
ENERGIA

       Da un articolo specializzato, prendo i dati sulla produzione di energia nucleare nel primo semestre del 2008, limitandomi agli stati europei.
       La percentuale si riferisce al totale di energia prodotta in quello stato. Quella non nucleare deriva soprattutto dal petrolio, poi da carbone, idroelettricitą, vento, sole e qualche parte infinitesima di altro. Ecco i primi quindici:

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Stato Energia nucleare
Francia 78%
Lituania 72%
Slovacchia 56%
Belgio 54%
Svezia 48%
Ucraina 47%
Bulgaria 42%
Svizzera 40%
Slovenia 38%
Rep. Ceca 30%
Finlandia 29%
Germania 28%
Spagna 26%
Gran Bretagna 19%
Russia 9%
Olanda 4%

Italia: 0%

       Fra questi quindici, ne abbiamo ben quattro nostri confinanti: Francia, Svizzera, Slovenia e Germania. Noi, ricchi, comperiamo da loro. E paghiamo.
       I problemi sono due: il rischio ed il costo.
       Il rischio. Negli ultimi trent'anni, nel mondo, sono morte pił persone per guasti di centrali nucleari (compresa Cernobyl, dove incoscientemente stavano facendo esperimenti) o per carbone, ad esempio? Solo in Cina, i morti in miniera sono stati 3600 solo nel 2007, sempre ad esempio.
       Il costo. L'uranio sta aumentando, ma il petrolio si sta esaurendo. Si veda l'articolo sul Corriere della Sera del 14 Giugno 2008: andando a petrolio, fra pochi anni la benzina ad un euro e mezzo sarą un ricordo (ce ne vorranno tre) e le spese di riacaldamento saranno raddoppiate.
       Non so che cosa pensare. Volevo consolarmi ricordando che noi, unici, abbiamo vinto il referendum contro l'energia nucleare, ma non posso fare nemmeno quello: abbiamo vinto contro le centrali, ma non contro l'energia nucleare, che comperiamo a caro prezzo dalla Francia e dalla Svizzera.
       Si parla di bioenergia, di energia eolica, di energia solare: ma quando verranno fuori in misura tale da poter scordare il petrolio?

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