(Luglio 2008)
MISTERI REGIONALI

       Gli amministratori della Regione Piemonte hanno assegnato un contributo a parecchi Comuni per il riattamento (200.000 €) o la costruzione (500,000 €) di edifici scolastici.
       Come? Vediamo o, meglio, non vediamo.
       Novello (CN), il mio paese di 1017 abitanti, ha la scuola elementare e la scuola materna, ma sono situate ai capi opposti del paese.
       La scuola elementare non ha possibilità di avere la mensa nell'edificio. Di conseguenza, tutti i giorni, i bambini di tutte le classi si fanno il tragitto a piedi dalle elementari alle materne (dove c'è la mensa, anche se nel seminterrato), percorrendo a piedi tutta la via principale del paese, che è anche l'unica, la più trafficata, stretta e senza marciapiede. Le maestre sono terrorizzate, anche se finora tutto è andato bene. Ma il rischio di un incidente è altissimo.
       La scuola materna è in un vecchio edificio, senza un metro di cortile, sulla pubblica piazza, senza un metro di spazio davanti alla porta d'ingresso. Funziona con una sola sezione, perché c'è una sola aula, anche se i bambini sono di più. Parecchi bambini stanno a casa ed alcuni si aggiustano nel paese vicino.
       Per accogliere tutti i bambini, il Comune, pur senza soldi, deve per forza costruire un nuovo edificio per la materna, ma, per risparmiare, ha deliberato di ampliare quello delle elementari; cosa possibile. In tal modo ci sarebbe un notevole risparmio di costruzione e, poi, di gestione.
       Ora, per la ristrutturazione, è concesso un contributo massimo di 200.000 euro, mentre per un nuovo edificio il contributo sale a 500.000 euro.
       Il Consiglio Comunale poteva proporre la costruzione nuova, in terreno già di proprietà comunale adiacente la elementare: ma sarebbe costato di più e ci sarebbe stato, in seguito, un aggravio di gestione.
       Ora, al di là del minor contributo, a cui sono rassegnati, si appalesava urgentissimo, per motivi di sicurezza di cui qualcuno sarà pur responsabile, procedere ad eliminare la passeggiata quotidiana di alcune decine di bambini in strada, che, ripeto, è aperta al traffico e senza marciapiede. Non c'era altra soluzione (scartato il costosissimo nuovo edificio) che quella progettata.
       La cifra a carico della Regione era poca (200.000 euro), ma, rendendosi conto della gravità della situazione, il Comune si sarebbe accollato il resto con mutui e spremendo lacrime e sangue dai Novellesi.
       Invece? Niente: i comandanti in Regione hanno voltato la faccia dall'altra parte.
       Se si fa un'indagine fra i Comuni beneficiari, si vedrà che saranno più grandi, avranno più bambini, eccetera, ma si vedrà anche che non ce n'è uno in cui i bambini debbano correre quotidianamente i pericoli di quelli di Novello.
       Non mi spiego il motivo del rifiuto.
       Oppure no?

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