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LA SBERLA (Luglio 2011)

 

Così Maroni definì la batosta elettorale. La cura proposta, però, non è quella giusta. In tale partito, poche sono le persone con levatura da statista; Maroni, Zaia e basta. C'era Albertini, ma fu emarginato; c'era Brignone, ma fu cacciato, come Comino, per non parlare del trattamento a quell'autentico cervello che era Miglio. Non s'illudano: Tremonti non si iscriverà mai alla Lega; al massimo, chiederà di essere eletto come indipendente.

Forse, nella Lega, c'è difficoltà a comprendere che gli elettori sono più disincantati di quanto si creda; non basta bere l'acqua del Po, fare le ronde, battersi per togliere le multe per le quote latte (giustissime, altrimenti perché non per togliere le multe stradali o altre?), sbandierare il federalismo senza ottenere niente in concreto e, forse, senza sapere bene che cosa sia, prendersela coll'inno di Mameli, togliere il bollino blu, eccetera. Tutte bambinate che non incantano più.

Nemmeno giova sperare nella caduta del partito di Berlusconi, perché i cocci non andranno alla Lega. Occorrerebbe qualcosa di preciso, concreto, onesto e immediato.

Si è mai chiesta la Lega per chi hanno votato i 50.000 docenti precari del Nord ed i 2 milioni di genitori dei loro alunni? Quei genitori che si vedranno cambiare l'insegnante che avevano imparato a conoscere; quei precari che si vedranno scavalcati da altri del Sud, mentre facevano parte di una graduatoria definita provinciale  e ad esaurimento. Non si può pretendere che tutti i giudici comprendano il significato dei due termini (interpretazione benevola), ma occorre porre rimedio.

I modi sono tanti, cito il più drastico: con una legge di una riga, abrogare quella che permetteva la trasmigrazione da una Provincia all'altra. Non ci sarebbe nessun danno economico, perché l'insegnante precario è pagato come quello di ruolo; non ci sarebbe aumento di precariato, perché basterebbe aprire le domande per quelle graduatorie che si siano esaurite, come già avvenne in passato.

Ci sarebbe stata la rivolta dei precari del Sud, che vogliono mangiare nel piatto altrui; ci sarebbe stata l'opposizione dei partiti meridionalisti (UDC e compagni) e quella di buona parte del PdL. Ma se non fa così, la Lega si autodistruggerà. Certamente, Berlusconi si opporrà, ma, per la Lega (per me, possono perire tutti e due), è meglio che perisca solo il PdL, anziché il PdL e la Lega.

Cadrà il governo? Vorrà dire che la Lega, forse, correrà da sola, non farà parte della maggioranza, qualunque essa sia, ma acquisterà in voti ed in prestigio in tutte le Province da Roma in su.

Se, invece, si arrocca per difendere alcune poltrone personali, riuscirà a mantenerle, ma continuerà nel piccolo cabotaggio a difesa di prebende personali. Il Corriere della Sera parla di 180.000 euro annui netti per ogni parlamentare.

Il guaio è che la leggina che occorre andrebbe proposta oggi ed approvata domani, perché dopodomani sarebbe troppo tardi.

Parole al vento, come spesso sono le parole di verità.

 

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