BICINCITTA' (Settembre 2004)

Caro Beato Angelo Carletti, compatrono di Cuneo,

Hai visto BICINCITTA'? E' un'iniziativa lodevole per snellire il traffico e per disinquinare. Peccato che, alla stazione, abbiano sistemato le colonnine con le bici proprio nell'unico spazio in cui - con tolleranza dei vigili - si poteva attendere qualche minuto l'arrivo di familiari od ospiti dai treni.
        L'iniziativa aiuta senz'altro i non cuneesi che a Cuneo vengono quotidianamente per lavoro. Peccato, di nuovo, che si sottraggano aree di parcheggio ai cuneesi. Ma, in fondo, ciò è poco male.

Mesi fa, mio cognato, funzionario CGIL in pensione in altra regione, ex stalinista ed ora bertinottiano, nemico di tutti i ricchi e di tutti coloro che vanno in macchina, perchè presunti ricchi e, perciò, presunti berlusconiani, mi parlava con entusiasmo dell'iniziativa del Comune di Cuneo. Ne era venuto a conoscenza, perchè, ogni due mesi, viene qualche giorno da me, gradito ospite con moglie, bagagli e cagna.
        L'altra settimana, è di nuovo arrivato alla stazione e si è lamentato perchè non trovò la mia macchina parcheggiata al solito posto (dove, ora, sono le colonnine con le bici). Gli risposi che non dipendeva da me e lo consigliai - secondo i suoi princìpi - di far la pratica in Comune per la bici; così, la prossima volta, potevano prendersi tre bici, lui, la moglie e la cagna.
- "Scemo!", mi ha risposto, forse perchè non avevo pensato ai bagagli.

Nel complesso, però, l'iniziativa non è male, anche se diffido di tutto ciò che sottrae aree al libero parcheggio.

Caro Beato, la volta scorsa, ti sottoposi il mio dispiacere per l'azzeramento del parcheggio su strada, nel tratto corso Monviso-corso De Gasperi in cui è stato costruito lo spartitraffico. Un caro amico mi ha spiegato che era a fin di bene: i vecchietti come me possono ora attraversare più comodamente il corso, anche se lo spartitraffico ostacola la circolazione.
        Il concetto è: se si riducono le auto, si favoriscono i pedoni. E' lapalissiano, ma è utile?
        Un Tuo collega, anche se appartenente a categoria superiore (Lui è già Santo, ancorchè sommo filosofo), diceva che, per provare se un principio sia valido o meno, bisogna portarlo alle estreme conseguenze: se meno auto è uguale a vita migliore, allora nessuna auto è uguale a vita ottima. Via le auto, via le autostrade, via la Fiat, via la Michelin? Mah, ho qualche dubbio. Alla base di concetti del genere c'è una visione esclusivamente materialistica della natura: autogenerantesi e, perciò, ritenuta perfetta.
        Caro Beato, Tu insegnavi che il creato, proprio perchè creato, è imperfetto. Di conseguenza, ogni azione suscita una reazione uguale e contraria (ti ricordi Archimede?). Allora, di fronte ad ogni iniziativa, bisogna sempre chiedersi se sia maggiore il vantaggio o il danno, entrambi sempre presenti.
        I miei zii coltivano viti su colline pettinate come giardini. Ma gli antenati avevano fatto violenza alla natura, perchè diecimila anni fa era tutta una boscaglia. Si viveva forse meglio e più a lungo?

Tornando a noi, scusami se ti ho annoiato, perchè Tu non vai e non sei mai andato in bicicletta. Ma, a ben vedere, la bicicletta, coi suoi tubi e le sue gomme, non Ti pare frutto di industrie inquinanti? Tu, che sei coerente, sei sempre andato a piedi e sei arrivato in Cielo. Come vedi, a Cuneo hai imitatori...

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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