(sonoro)
mi hai chiesto alcune riflessioni sulla mia vocazione e sono contento di fartele avere, sia per farmi sentire dagli amici di Cuneo, sia perché è sempre una gioia ricordare come e quando Gesù mi ha chiamato a seguirlo.
Ho cominciato a frequentare l’oratorio neI 1978, inizialmente per il catechismo, poi, coinvolto da don Vittorio Bazzoni nelle attività per le Medie. Tra queste, ricordo con piacere la mia prima recita in teatro, a cui ero stato invitato da Paolo Fraire, mio compagno di catechismo, che è mancato in un incidente qualche anno fa. Tra gli attori, c’era anche Carlo Zanotti: facevamo entrambi la parte di lustrascarpe negri americani.
Durante le Medie, tra gli strumenti usati dal Signore per farsi conoscere sempre meglio, ricordo soprattutto le Estati Ragazzi e i gruppi infrasettimanali. Ero nel gruppo chiamato "gruppo missionario", animato, tra gli altri, da Robi Franco, che sta ora seguendo Gesù lungo i sentieri di una forte testimonianza profetica. Ricordo anche che, nelle Medie, per due estati siamo andati a Madonna dei Boschi, per una settimana di quasi esercizi spirituali!!!
Ma il periodo più determinante per la mia vocazione è stato il Biennio (Precircolo), con don Luciano. Due proposte furono per me particolarmente incisive: il gruppo Vangelo e l’invito a frequentare la scuola di preghiera dei primi sabati del mese da don Gasparino.
Nel Circolo ho poi avuto altre due occasioni di sentire sempre più chiaramente la chiamata del Signore: quattro estati di animatore a San Giacomo e innumerevoli chiacchierate serali con un amico, anche lui in ricerca vocazionale e che ora è felice padre di famiglia. La chiamata è poi passata davvero attraverso tanti canali: non solo il rosario a maggio, ma anche il giocare nell’Auxilium; non solo leggere a Messa, ma anche certi capodanni di baldorie... Bernanos direbbe: "Tutto è grazia".
A questo aggiungi l’esempio e Io stimolo cristiano della mia famiglia e la mia esperienza vocazionale è presto raccontata.
Non ti posso, quindi, offrire altro che questi pochi dettagli personali. Niente di speciale, temo. La mia non è stata una chiamata alla san Paolo: io, al massimo, potevo cadere dalla bicicletta! D’altronde, nel Vangelo si legge che anche gli Apostoli ricordavano dei particolari piuttosto banali della loro chiamata: stavano pescando, erano le quattro del pomeriggio, erano al lavoro. Ciò che conta è che siamo tutti accomunati dalla stessa semplice vicenda: Gesù è passato e ha detto "Seguimi".
- "Dove, Signore?".
- "Vieni e vedi".
Beh, per ora, a forza di venire e vedere, sono arrivato in Cina.
Un cordiale saluto a tutti, e ricordiamoci nella preghiera.
Tuo,
don Michele Ferrero
La foto: Forse il sogno di una vacanza, o di una fuga.