LE FOTO DA 663 A 669 (Ottobre 2014)

        In attesa che qualche amico mi fornisca foto in bianconero, possibilmente di Novello o di Monforte, ripeto le foto del mese scorso, perché l'omaggio reso agli Alpini Novellesi merita di essere rivisto e meditato.

Per anni cercai di organizzare un breve viaggio al Ponte di Perati, ma non riuscii mai a trovare compagni di viaggio. Quest'anno, mi sono deciso ad andarci solo con mia moglie, da bravi ottantenni.
        Non potevo trovare di meglio in fatto di organizzazione. Dopo aver interpellato varie agenzie, mi rivolsi alla Albania Explorer Travel, (n.llusku@albaniaexplorer.com) che trovai eccezionale. E' un'Agenzia di giovani, entusiasti del loro lavoro, precisi, disponibilissimi sempre e, soprattutto, veramente economici; non hanno ancora l'istinto di salassare il turista più che si può.
        Avevo indicato loro alcuni alberghi, presi da Trivago; essi me ne suggerirono un altro, di pari prezzo, ma veramente encomiabile: l'Hotel CENTER ORESTI CITY, che ha il vantaggio di essere in centro, comodo, silenzioso di giorno e di notte. Non solo; ma si tratta di ampi monolocali indipendenti, con ampio bagno e tutto quello che occorre. Si ha la chiave di casa e si entra e si esce quando si vuole. E' al n. 4 di via Biba. Ha anche una dépendance a 100 metri, con la stessa completa attrezzatura, ma adatta a famiglie di 3/4 persone. Praticamente, sono bilocali con 4 letti divisi in due stanze comunicanti e un bagno unico, sempre interno. I gestori sono una cooperativa di giovani, se ho ben capito, disponibili a darvi colazione a qualsiasi ora.

663) - 1940 - Perat, al confine Greco-Albanese. Il mese scorso, dopo averlo desiderato per anni, riuscii ad andare a vedere il ponte di Perati, reso famoso da un canto alpino.
        Così si presentava nel 1940 e così lo videro gli Alpini che lo attraversarono. Fu una pagina triste, perché la guerra è sempre triste, ma ancor più triste perché gli Italiani, che attaccarono la Grecia, non riuscirono a "spezzarle le reni". Ci riuscì la Wermacht tedesca coi suoi panzer.
        Ma fu triste anche per i Novellesi, perché vi morì Stefano Tarditi del Podio. Quanti sono i vecchi come me che lo ricordano?
        Fu triste anche per Felice Gallo dei Bergera, che vi perse entrambe le gambe per congelamento, a dimostrazione di quanta leggerezza ci fosse nell'attrezzare i soldati che dovevano combattere in montagna in pieno inverno. Felice, nella disgrazia, ebbe una fortuna; l'aver incontrato una moglie che lo curò, lo amò e lo accompagnò teneramente per tutta la vita.

664) - 1940 - Novello. E' la foto del caporalmaggiore Stefano Tarditi, presa poco prima che partisse e pubblicata sul Bollettino Parrocchiale LUCE E FORZA per commemorarne la morte. E' bruttina perché è copia di una copia di una copia, ma è bene che la rivediamo e che ci meditino sopra i giovani d'oggi, fortunati nel non dover partire per la guerra obbligatoriamente. E questa fortuna dura da più di 70 anni, cosa mai successa in Italia.

665) - 2014 - Albania - Ponte di Perati. Questa è la piccola targa-ricordo che mia moglie ed io abbiamo deposto ai ruderi del ponte, dal lato Albanese.
        Non rappresentavamo niente e nessuno; perciò è una targa artigianale, fatta con il fondo di un vassoio di plastica (tipo self-service), per evitare che si rompesse o piegasse durante il viaggio. Dopo averla fotografata ai piedi del parapetto, l'abbiamo semplicemente incollata con un'abbondante dose di bostick e durerà sino alla prossima pioggia. E' tutto ciò che siamo stati capaci di fare.
        Abbiamo anche detto una preghiera per i morti, per i mutilati e per quanti là hanno sofferto.

666) - 2014 - Grecia - Ponte di Perati. Lo stesso abbiamo fatto dal lato Greco.
        Non fu facile, perché Albanesi e Greci sono in pace, ma si vogliono un bene che non vi dico. Il nostro autista-guida non potè passare, nemmeno per pochi metri, perché aveva dimenticato un documento; dovette telefonare ad un autista greco del paese più vicino (ma non tanto vicino), che venne, ci portò, e... incassò. Se avessimo saputo che erano solo 300 metri, saremmo andati a piedi!
        Non avevamo corone o cose del genere. Abbiamo deposto un fiore, portato da Novello, come l'altro. Da questo lato, la targa è semplicemente un legno compensato tagliato della misura che stesse nella borsa da viaggio.
        Anche quì abbiamo detto una preghiera. Qualcuno dirà che non sono discorsi lieti. Appunto, ma sono discorsi che i nostri giovani devono sentire.

667) 2014 - Ponte di Perati. Quello che si vede laggiù in fondo è il nuovo ponte, trecento metri più a valle.
        Dopo essersi fatta ben bene la guerra (col nostro aiuto, purtroppo) e aver distrutto il ponte, Albania e Grecia hanno fatto la pace, come sempre si fa (ma i morti sono morti ed i feriti e mutilati rimangono tali...) ed hanno ricostruito il ponte un po' più a valle con una buona strada. Non si poteva ottenere lo stesso risultato senza la guerra?

668) 1940 - Albania. Girocastro. E' la città albanese presa, persa, ripresa e ripersa dai nostri soldati. Ha qualcosa in comune con Novello: è patrimonio dell'UNESCO.

669) 1940 - Albania. E' la zona dove combatterono i nostri soldati.
        In genere, sbarcavano a Valona (Vlore); poi, una parte si avviava verso Permet e il ponte di Perati (circolino blu), dove esiste un gruppetto di case (Perat o Parat, a seconda delle cartine) che dà il nome al ponte. Era soprattutto l'area della Julia.
        Un'altra parte si avviava a Girocastro, a 30 km. dal confine che porta a Giannina (Grecia). Qui subimmo una disfatta tragica e i greci giunsero a Girocastro. Ci vollero i panzer tedeschi per riconquistare Girocastro, entrare in Grecia ed occupare Giannina. Tutta l'area venne lasciata in custodia alle truppe italiane, fino al settembre 1943, quando i tedeschi ci considerarono nemici per via dell'armistizio (Cefalonia docet, dove un altro Novellese fu fucilato).

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