LE FOTO DA 694 A 697 (Giugno 2015)

        In attesa che qualche amico mi fornisca foto in bianconero, possibilmente di Novello o di Monforte, continuo con gli autografi di personaggi celebri (i pochi che ho). Questo mese, si tratta di un altro autografo storico, quello di Vittorio Amedeo II, finanziatore della Basilica di Superga. Il documento tratta della riforma di alcuni apparati militari e dimostra la poca dimestichezza che il duca ed il suo scrivano avevano con la lingua italiana.
        Vittorio Amedeo II nacque a Torino nel 1666 e morì a Rivoli nel 1732. Da duca di Savoia divenne re di sicilia e poi re di Sardegna. Come parecchi Savoia, non morì re, ma abdicò nel 1730 a favore del figlio Carlo Emanuele III.
        Nel trascrivere la lettera, mi sono permesso una variazione. Nel '600, la lettera "v" si scriveva "v" solo se maiuscola; al minuscolo, si scriveva "u". Ad esempio, per dire: "Voi vi volevate vendere le uova", si scriveva "Voi ui uoleuate uendere le uoua". Ho messo le v al posto giusto.

       694) - 1698 - Torino. Ecco il testo:
       """Il Duca di Savoia Re di Gerusalemme
       Conte di Prioca. Abbiamo risoluto di rifformare nel Regimento d'Aosta da voi commandato oltre gli Ufficiali trattenuti che vi sono, due Compagnie riducendo il Corpo à dieci Compagnie, e queste augmentare sino à cinquanta soldati per caduna, compreso il Tamburro, et oltre li due Sargenti; che però volendo Noi che procediate a detta riforma vi diciamo di dovervi rendere indilatamente ad Vercelli per esequire concernenti alla medesima quanto infra doppo licenziati li Capitani trattenuti Missaglia, e Rosso, e li Luogotenenti trattenuti Ferrero e Garsino.
       Rifformarete li Capitani Cousani e Monchué colle loro Compagnie, che verranno a vacare in detto Regimento, e li Luogotenenti Reynero e Belli, al quale concediamo pure l'optione per la seconda Compagnia, che si trova presentemente vacante, accordando anche sì agli uni che agli altri la gratificatione di un mese di paga.
       Vogliamo ancora che rifformiate il Luogotenente, che sarà l'infimo di detto Corpo, e che in sua vece stabiliate il predetto Luogotenente trattenuto Garsino rifformato.
       Sicome li Capitani restanti sono tenuti di portare come sovra le loro respettive Compagnie al numero di cinquanta soldati compreso il Tamburro oltre li due Sargenti, così voliamo che li soldati delle predette due Compagnie da rifformarsi venghino incorporati nelle dieci che rimangono sù piede e ripartiti à soldati otto per cadun Capitano, che in tutto saranno soldati ottanta, nunero, al quale devono essere le Compagnie sul piede presente di quaranta.
       E perché le suddette due Compagnie da rifformarsi non potrebbero esser complete, la nostra mente si è che li Capitani delle medesime paghino (come così vi incarichiamo di far esequire) per ogni uomo che mancarà al Completo (continua sotto)

       695) - 1698 - Torino. Continua la lettera:
       tre Doppie alli altri Capitani in piedi, à quali spettaranno sovra le loro paghe qual danaro farete sborsare alli sopradetti Capitani nel tempo istesso, che seguirà la riforma, e se queste non fussero bastanti si dovranno prevalere per supplirvi dalla predetta paga d'un mese, che loro facciamo dare.
       Vi mancarebbero pur anco Soldati due per ogni Compagnia per andare al numero di cinquanta sovra espresso, de quali volendo loro porgere li mezzi di farne la levata gli accordiamo due doppie per ogni uomo coll'armamento, e vestito intiero precontati però li vestiti avanzati dalla Compagnia precedentemente rifformata, al qual effetto habbiamo dato ordine all'Ufficio Generale del Soldo di così esequire, e di far loro pagare presentemente le suddette due doppie, affinchè colle altre, che verranno loro sborsate da Capitani riformati travagliano à reclutare gli huomini, che mancaranno per renderle complete di cinquanta, e prima di partire dovrete portarvi dal Contatore per terminare ed evacuare gli ordini, che tiene da Noi per quanto sopra acciochè al nostro arrivo al Regimento possiate intieramente effettuare le nostre intentioni.
       Vogliamo che li predetti Capitani habbino rese le loro Compagnie complete fra e per tutto il mese d'Aprile del prossimo 1699, onde sarà cura vostra di strettamente incaricarli ed accudirli, prendendo voi quelle misure, che stimarete per accertare questo nostro intento.
       Quanto alli Sargenti, Caporali, e Tamburri delle due Compagnie, che vengono rifformate, intendiamo che, ove siano migliori di quelli che restano su piede, questi vengano ristabiliti in vece di quelli, che saranno inferiori, li quali dovrete rifformare per comporre un Corpo di Sargenti, e Caporali di persone atte, e capaci di ben servire. (continua sotto)

       696) - 1698 - Torino. (continua la lettera)
       La Compagnia de Granadieri dovrà sciegliere fra le due Compagnie rifformate gli huomini, che gli spettaranno, ed habbiamo ordinato all'Ufficio generale del Soldo di fargli gioire del respettivo avvantaggio di paga di Granadiere, e di spedire gli opportuni stabilimenti per li Bonetti, et armamento in detta qualità. Tanto dunque esequirete colla solita vostra esattezza pregando senza più il Signore chevi conservi. Torino, li 17 dicembre 1698.
       Vi soggiungiamo di dover rendere commune questa nostra lettera al Soldato Deshais.

                     Amedeo

       (segue la firma dell'estensore, credo)Buttigliera

       (in calce al foglio, l'indirizzo del destinatario)

       Al Conte di Prioca.

       697) - 1698 - Torino. E' il risvolto della lettera precedente, coll'indirizzo del destinatario, queta volta scritto giusto:

       Al Conte di Priocca Colonnello del Regim. (illeggibile) di Piemonte.

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