(sonoro)

IL PRESEPIO DI MIN SHENG DON LU

Il ragazzo della via Gluck si troverebbe a suo agio in questa Parrocchia. Là dove c’era l’erba - e i vecchi Salesiani ricordano quando si arrivava qui passando attraverso risaie e case di latta - ora c’è una città o, meglio, una City. Banche, uffici, hotels e un frenetico fast food soffocano la piccola chiesa tra il cemento e l’acciaio. Le offerte maggiori che riceve la Comunità... sono offerte di comprare il cortile: "Cosa ve ne fate di un cortile? Sapete quanti uffici potremmo costruire al posto del vostro campetto da basket?’

Uomini d’affari in doppiopetto e segretarie frettolose passano quotidianamente davanti alla nostra chiesa, senza capire che commercio avvenga dietro le vetrate colorate e il portale di ferro. Eppure...

Eppure, il piccolo presepio che brilla è ben visibile dalla strada e a tutti racconta una storia meravigliosa: una mamma ed un bambino, tra un bue e un asinello, e pastori festanti, nel cuore di Min Sheng East Road, a Min Sheng Don Lu, il centro finanziario di Taipei (Cina).

Cosa dice al cuore di chi passa quel bambino di gesso? Perché tutti si fermano un istante di fronte alle statuine mute? Perché anche gli affari più urgenti possono aspettare un momento? E' strano: sembra che tutti sentano una voce, la stessa che si ripete da duemila anni: "Pace in terra agli uomini di buona volontà. Oggi è nato per voi il Salvatore".

Non fa rumore quel bambinello di gesso e, d’altronde, il traffico soffoca ogni parola. Eppure parla e sembra che tutti Io sentano. Qui, dove Confucio e il capitalismo si sono scoperti anime gemelle, dove il Buddhismo è il modo migliore per rilassare la mente, dove il culto degli antenati è un’assicurazione contro la sfortuna, anche qui a Taipei il bambino di Betlemme bussa al cuore degli uomini.

Oggi, come allora, c’è chi si avvicina dubbioso e perplesso, c’è chi sente i cori degli angeli e ci sono forse uomini saggi venuti da lontano per portare i doni al re del cielo. Nel tramonto, le vetrate dei grattacieli sono specchi e, quando riflettono le nuvole bianche e rosse, invitano tutti a guardare in alto, là, dove puntano le manine rosa di quel bambinello che sorride.>/p>

Non ha paura dei banchieri quel bambino, perché passerà la vita a parlare di talenti, dracme perdute, tesori nel campo e ricchezze in cielo. Non rimprovera le segretarie, perché conosce l’amore della Maddalena e la fede della Samaritana. Non rifiuta chi gli dona solo uno sguardo rapido e furtivo, perché si ricorda di Nicodemo. Sembra quasi che guardi con particolare simpatia questi affaristi piccoli, ricchi e senza scrupoli: gli ricordano Zaccheo e sa che, un giorno o l’altro, anch’essi saliranno su un sicomoro per poterlo vedere; ed egli mangerà a casa loro e li perdonerà.

I cristiani sono pochissimi a Taipei, i problemi familiari enormi, le tensioni sono nascoste, ma taglienti come rasoi. Ogni finestra illuminata nasconde spesso un dramma, una sofferenza, una paura o la delusione di essere ricco e non felice.

Per questo, non esiste posto a questo mondo dove Gesù sia fuori posto.

Per questo, e per tutta la speranza che porta, brilla stasera il presepio in Min Sheng Don Lu.

Auguri!

don Michele

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La foto: Stormi d'uccelli neri com'esuli pensieri su caratteri cinesi.

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