(sonoro)

LE RELIGIONI SONO TUTTE UGUALI?

Quando un uomo non crede in Dio, non è che non creda a niente. Crede a tutto.

Da quando vivo a Taipei (Taiwan - Cina), vedo ogni giorno quanto sia vera la frase di Chesterton.

Mi limito a raccontare ciò che osservo e sento nella quotidiana fatica di "farmi cinese". Se qualcuno vuole approfondire, Io invito a consultare libri specifici sull’argomento. Se qualcuno non ci crede, Io invito a venire a dare un’occhiata.

"Bai bai". Significa adorazione, rispetto, ossequio religioso. Si fa di fronte alla statua del dio a cui ci si rivolge, offrendo bastoncini d’incenso. Per noi cristiani, popolo delle candele a santa Rita, non dovrebbe esserci stupore, nè altezzoso senso di superiorità. Ma due fatti mi impressionano. Il primo è la quantità di dei e delle loro prerogative, cioè, il loro specifico campo d’azione. C’è il dio degli affari, quello per gli esami, quello per le donne in attesa, quello per i contadini, quello per i viaggi, quello per il matrimonio, e via dicendo. Tutti hanno fattezze orribili, sguardi torvi, atteggiamenti minacciosi. Molti brandiscono una spada, alcuni hanno quattro mani, o la lingua in fuori. Mi sembrano straordinariamente simili agli dei greci e romani con i quali, nella mia fatica per conseguire una (per ora, inutile, in Cina!) laurea in lettere classiche, mi sono imbattuto tra una versione e l’altra. Il secondo è la disinvoltura con cui i “fedeli” scelgono il dio che gli conviene. Non parlo di vecchiette, ma di businessmen e di politici, con tanto di foto sul giornale. Se un dio mi serve, lo prego. Se non funziona, lascio perdere. So di una famiglia che, durante la malattia di un congiunto, pregava sia la Madonna, benché "divinità d’importazione", sia Buddha, giusto per mettersi al sicuro. (Infatti, il congiunto è poi deceduto).

"Bruciare i soldi". Lo si vede fare per strada, di fronte ad uffici e negozi, in occasione dì nuove aperture e nuovi affari in vista. Di solito, è eseguito da qualche elegantissima segretaria o commesso sotto Io sguardo attento del boss in doppiopetto e telefonino. E' una preghiera semplice: si bruciano in un braciere manciate di soldi finti, per chiedere al dio dì far arrivare sacchi di soldi veri. Si rivolge ai ghosts, fantasmi, e viene eseguita preferibilmente aI 2 e aI 14 di ogni mese. La credenza vuole che i soldi (finti) vadano ai fantasmi poveri per poter tirare avanti. Questi, in cambio, garantiscono successo e ricchezza.

"Numeri maledetti". A questo riguardo, tutto il mondo è paese. Originariamente, in Europa, il numero sfortunato era il 13 (perché all’ultima Cena c’erano 13 persone a tavola). In Italia, per colpa del totocalcio, adesso preferiamo evitare il 17. A Taiwan, hanno il terrore del 4, perché la parola ha Io stesso suono della parola "morte". Il 4 è evitato in tutti i modi possibili, tanto che un mio insegnante di cinese, dovendo insegnarmelo, me Io ha detto... sottovoce. Ho visto, in un ospedale, che l’ascensore passa dal piano 3° aI piano 5°; il numero 4 non è scritto da nessuna parte, neanche per sbaglio.

"Giorni fausti e infausti". Altra similarità con gli antichi romani. Ci sono giorni in cui si possono fare cose e giorni in cui non si possono. È importante, perciò, cercare di morire nel giorno giusto: so di una famiglia che ha aspettato settimane a seppellire un congiunto, in attesa di un giorno favorevole per farlo. C’è poi un giorno considerato particolarmente pericoloso, perché si crede che i soliti ghosts siano liberi di girovagare per le case. Pertanto, in quel giorno si cerca di non fare niente, nè matrimoni nè affari. Il problema è che, avendo chiesto quale sia quel giorno, ho ricevuto risposte diverse.

"Templi negativi". Su questo si sa poco, perché c’è molto timore. Sono templi dove si prega per ottenere cose malvagie o "contro" qualcuno. Sono templi difficili da riconoscere a prima vista, ma la gente li conosce e, se non ne ha bisogno, li evita. Ce n’è uno famoso, fuori Taipei, meta di gangsters, prostitute e turisti incoscienti.

"Lettori di mani, futuro e stregoni vari". Ricordo ai lettori che sto parlando di Taiwan, il regno dei computers e dei telefonini. Ma il progresso tecnologico non cambia i cuori, nè rende logici i superstiziosi o scettici i creduloni. Maghi e stregoni sono di moda e ben pagati, e il modo di fare è contagioso. Un giorno, un giovane cinese mi dice che può leggere quello che penso.
- Impossibile - gli rispondo - io penso in italiano!
Non ha insistito.

Conclusione. Tutte le religioni sono simili. Me ne convinco sempre di più. Tutte le religioni "funzionano" allo stesso modo: chiese e templi, candele e incensi, monaci e preti, preghiere e libri sacri. Ma il Dio, o gli dei, sono totalmente diversi. La Bibbia non dice che Baal è un altro nome di Yahweh; parla, tuttavia, spesso, di dei falsi e bugiardi. Non credo ci siano molte vie per giungere all’unico Dio. C’è, piuttosto, Io stesso veicolo - la religione - che può portarci a dei diversi, talvolta opposti. E, da quel che vedo, se confronto Gesù Cristo, pastore buono, morto in croce per donarci la vita eterna, con questi dei e fantasmi taiwanesi arrabbiati, avidi, prepotenti e gelosi, comprendo che solo Lui è il veicolo che porta a destinazioni infinitamente lontane.

don Michele

La foto: Un tipico serpente nella giungla d'asfalto.

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