La perfetta Letizia 16

PENSIERO STUPENDO (Febbraio 2005)

 

Evviva: ci risiamo.
          E' stata, pubblicata l'ordinanza sulla mobilità (= trasferimenti) ed il succo è rimasto quello degli anni precedenti, cioè, dàgli all'untore, al vincitore del concorso ordinario.
          Infatti, la mobilità professionale si accaparra tanti posti quanti quelli destinati ai trasferimenti interprovinciali. E non vengano a contarci la storia dell'abilitazione, perché l'abilitazione è una cosa, il superamento di un concorso ordinario in posizione utile (ripeto: in posizione utile, cioè, ai primi posti) è un'altra.
          Quando sento parlare di meritocrazia penso che ne parlino per distrarre il volgo, perché nei fatti tutto si fa meno che premiarla. Facciamo un esempio.
          Un vincitore di concorso ordinario (ripeto fino alla noia "ordinario") e finito in provincia di Biella, perché, improvvisamente, il concorso è diventato regionale, non può ottenere il trasferimento in provincia di Cuneo, malgrado sia di ruolo da parecchi anni, perché alcuni posti sono riservati alla "mobilità professionale".
          Che bella espressione! Vuol dire semplicemente che un insegnante delle materne o delle elementari o delle medie inferiori, che non ha mai insegnato nelle secondarie di secondo grado, che non ha mai vinto (e per "vinto", nelle amministrazioni serie s'intende piazzato nei primi posti, tanti quanti sono i posti disponibili) un concorso ordinario, ma ha solo l'abilitazione - fosse anche l'ultimo della graduatoria degli abilitati, che, pomposamente, vengono definiti "vincitori di concorso", anche nel caso di abilitazione riservata - ha diritto al passaggio di ruolo e finisce alle superiori. Povera bella Italia...
          La perfetta Letizia ha cose più grandi a cui badare ed io ci credo. Anzi, difendo il suo impianto di riforma della scuola; ma non difendo lei, per niente.
          Se non si convince - e, alla sua età, se non si è convinta finora, non si convincerà più - che occorre, in primis, gestire con serietà e con rispetto del merito la situazione esistente, è dannoso seguirla nei suoi piani. Se il buongiorno si vede dal mattino, malgrado la bontà (è un'ipotesi) della riforma, chissà come sarà gestita...
          Prima renda onore al merito, in tutte le sue forme, e poi si accinga a passare alla storia. Mi piange il cuore, ma il pensiero più gentile e stupendo che mi viene è "Letizia, vattene!".
          La Perfetta sosterrà che c'è l'accordo sindacale. Non lo stipuli, metta i sindacati di fronte alle loro responsabilità nei riguardi dei giovani e non solo dei tesserati: sono convinto che capirebbero. Tesserati che, poi, sono solo una parte dei docenti; ma, purtroppo, i non vincitori (eufemismo) di concorso ordinario sono di più dei vincitori e le organizzazioni sostengono la maggioranza: è il loro dovere.
E il merito? Come Carneade, chi era costui?

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