Ave Maristella 12

SALVARE CIO' CHE FUNZIONA (Maggio 2009)

Allora, come la mettiamo coi risparmi sulla scuola?
      Ho maneggiato organici per quarant'anni ed ho visto ciò che si potrebbe fare.
      Intanto, è vero che, in Italia, il rapporto docente/alunni è il più basso; cioè, per ogni docente,ci sono meno alunni che altrove. Ma, nel ricupero, non bisogna esagerare e, soprattutto, non bisogna sbagliare a danno dell'istruzione stessa.
      Lo spreco più grande è nell'università, ma di ciò già parlai in passato. Di qui può venire la maggior parte del risparmio, ma pare che il Ministero, su questo fronte, ci senta poco. E fa male, perché rischia di andare a ricuperare dove si farebbe molto più danno.
      L'altro cespite di risparmio si può trovare nell'abolizione di tutte - e dicendo tutte intendo tutte, fatta eccezione per il sostegno - le compresenze, in ogni ordine e grado. So che qualcuno griderà allo scandalo, ma, andando in pensione, sono venuto a sapere di compresenze che - in barba all'ignaro dirigente - si svolgevano così: un insegnante curava la classe ed un altro gli acquisti per la famiglia al mercato.
      Poi, bisogna rassegnarsi ad avere classi elementari con un numero minimo di alunni. Ben vengano le pluriclassi, di cui sono tenace assertore, da cui sono usciti fior di studenti, ma sempre in certi limiti numerici. Ed i limiti sono due: quello minimo di sussistenza, che, stabilito ministerialmente, deve essere rispettato sempre (e dicendo sempre intendo "sempre"), e quello massimo, oltre il quale la pluriclasse si sdoppia. Ma quello massimo sarà giocoforza innalzarlo parecchio: ormai, sdoppiare la pluriclasse a 10/12 costa troppo.
      La storia dell'organico funzionale non ha funzionato granché, perché si è sempre trovata la scappatoia e, soprattutto, si continua a mettere in difficoltà i dirigenti scolastici. Si scaricano certamente gli organi superiori, ma non mi pare cosa buona e giusta.
      Per fortuna, si è soprasseduto alla riforma delle secondarie di 2^ grado, perché la vera cosa da non fare, ma da non fare in modo assoluto, è aumentare il numero di allievi per classe in tale grado di scuola. Si parta pure dal rigoroso minimo di venti in prima, riducibile negli anni successivi ad un minimo di quindici nel biennio o nel triennio, o in quello che è la durata del corso, ove esistano classi parallele e senza minimo ove si tratti di classe unica, ma non si superi mai, in nessun caso, il limite massimo di trenta, nemmeno in casi eccezionali, nemmeno nelle scuole non statali.
      Frequentando scuole all'estero ero rimasto stupito da come fossero ben considerati certi nostri indirizzi che a noi sembrano tanto comuni: che il Ministro non rovini ciò che funziona.

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