TUTTO IL POSSIBILE? (Aprile 2011)

 

 

IL DANNO E LA BEFFA

 

In quest'ultimo mese abbiamo letto espressioni gongolanti di gioia da parte della Lega, perché un terzo (ripeto un terzo) dei posti disponibili per il ruolo dei docenti sarà assegnato secondo la graduatoria ad esaurimento così come era prima dell'inserimento a pettine della valanga di extraprovinciali.

Che cosa c'è da gioire? C'è da piangere, perché i due terzi dei posti, che moralmente toccavano agli inclusi nella graduatoria provinciale ad esaurimento così come formulata precedentemente, saranno assegnati secondo la graduatoria derivante dal famigerato pettine. I precari del primo terzo sarebbero comunque andati a posto, perché, anche se scavalcati da qualcuno, sarebbero in ogni caso rimasti fra i papabili. Allora, dov’è la vittoria?

O non hanno capito niente o prendono per stupidi le decine di migliaia di docenti a suo tempo iscritti nella graduatoria ad esaurimento. Non si sono accorti dell'abilità con cui i giudici hanno gestito la situazione.

Mi sbaglio, o la legge n. 296 del 27/12/2006, alla lettera c) del comma 605 dell'art. 1, Diceva: "Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge le graduatorie permanenti di cui all'articolo 1 del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, sono trasformate in graduatorie ad esaurimento"?

La parola esaurimento che cosa significa? Semplicemente che quella graduatoria (ripeto QUELLA) va esaurita.

Ma i furbi extraprovinciali – o “furbetti della cattedra”, come li definì qualcuno - sono corsi ai ripari, facendo in modo che la graduatoria ad esaurimento non si possa esaurire se non dopo il loro inserimento. A pettine, naturalmente, anche se in passato i trasferimenti erano sempre avvenuti in coda, senza che la cosiddetta Suprema Corte battesse ciglio.

Ora, è uscito l'ultimo Decreto Ministeriale. il n. 44 del 12 Maggio 2011, che, fra l'altro, dice: "VISTA la legge n. 296, del 27/12/2006 ed in particolare l’art. 1, comma 605, lettera c), che ha trasformato le graduatorie permanenti di cui all'articolo 1 del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 143 del 4 giugno 2004, in graduatorie ad esaurimento", smentendosi subito dopo, quando cita norme per cui non sono ad esaurimento nemmeno un po', o meglio, lo saranno solo dopo l'inserimento degli extraprovinciali. Sempre a pettine, naturalmente.

Però, con notevole ipocrisia, dice: vedete che ho le mani legate? La Suprema Corte mi dice come devo fare ed io devo obbedire! La motivazione della Suprema Corte mi dice che “l’assenza di una esplicita scelta di campo del legislatore tesa a confermare la valenza giuridica delle graduatorie ad esaurimento non implica ex se l’immobilità e/o la cristallizzazione di queste ultime e che non sono dunque ipotizzabili preclusioni di mobilità, anche territoriale nell’ambito delle distinte graduatorie".

Parole difficili? Però il concetto è chiaro: la graduatoria nata provinciale è diventata in pratica nazionale; il punteggio vale dovunque e dovunque conseguito; gonzi quei Provveditorati che hanno agito con serio rigore, come si converrebbe a chi si occupa di scuola.

Poi, è stata sbandierata l’immissione in ruolo della maggior parte dei precari abilitati. Ma che cosa sbandierano? Faccio un esempio. A Cuneo c’è una graduatoria con 61 abilitati (ripeto, abilitati); la prendo ad esempio, perché rispecchia la media generale. Ebbene, su 61 la Lega gongola perché ne saranno immessi in ruolo 2, ripeto 2, ed in due anni.

Allora, che c'è da gioire? C'è da vergognarsi, perché al danno per decine di migliaia di precari abilitati buttati sul lastrico, si aggiunge la beffa del gongolamento degli intelligentoni leghisti.

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