Ave Maristella 39

Ave Maristella 39

SCUOLA DERELITTA (Novembre 2011)

            Gentile signor Ministro Maristella,

 

Speravo tanto che Ella, pur coi tagli, riuscisse a migliorare la qualità della scuola, ma rimango sempre più deluso.

Ella ha presente la polemica del Corriere della Sera per la mancata pubblicazione dei risultati degli esami? Certamente sì. Ed ora che son pubblicati, vediamo che le previsioni del Corriere esano esatte: è diminuito il numero dei non ammessi alla maturità, dal 5,9 al 5,3%; è addirittura dimezzato il numero dei bocciati, dall'1,6 allo 0,8%; è diminuito il numero dei bocciati di 1^, 2^, 3^ e 4^ dal 15 al 13,2%.

E dove sono gli intelligentoni? Al Sud, naturalmente. In Puglia, l'1,6% dei candidati ha ottenuto il punteggio massimo, seguita dalla Calabria coll'1,5%. In Lombardia, gnocchi come sono, solo lo 0,4%. E' indice di qualità? Se crede ciò, può credere a tutto.

Ho presente la lettera ad un giornale cuneese di un ottimo professore di questa Provincia, di quelli che conoscono la materia, insegnano la materia e pretendono che si sappia la materia. In tale lettera, di poche settimane fa, racconta la sua esperienza di parecchi anni addietro, quando fu mandato come commissario di maturità in un scuola siciliana. All'arrivo fu trattato benissimo e gli fu sottoposta la lista dei candidati che dovevano essere promossi con 60/60 (c'erano ancora i sessantesimi). Per tutti gli altri, gli dissero, bastano 54/60.

Non obbedì, ci furono guai e ricorsi e, soprattutto, il suo Ministero non lo mandò mai più al Sud. Come Ella saprà, nel Regno delle Due Sicilie ciò avviene a tutti i livelli, anche nei corsi abilitanti, nei concorsi e nelle graduatorie. Non per niente, anche Lei è andata a Catanzaro (o Cosenza).

Ora, il prendere coloro che hanno ottenuto il punteggio in un concorso (Provinciale o Regionale) al Sud ed inserirlo a pettine nelle graduatorie di chi il punteggio l'ottenne nel Centro-Nord non è solo dequalificante per la Scuola, è disonesto. Siccome anch'io sono all'antica, mi sono battuto all'inverosimile, affinché tale scempio fosse

evitato, ma invano.

Nella Sua squisita cortesia, Ella risponde. Ho un suo autografo del 9 Settembre scorso, in cui dice: "La Consulta ha infatti espressamente previsto che l'inserimento "in coda" nelle graduatorie comporta "il totale sacrificio del principio del merito posto a fondamento della procedura di reclutamento dei docenti, contrastando peraltro coln la correlata esigenza di assicurare, per quanto possibile, la migliore formazione scolastica"".

E conclude lodandosi per aver "cercato di porre rimedio attraverso un apposito intervento normativo contenuto nel decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, dove è definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA".

            Non parlo più della Consulta, per non arrabbiarmi, ma ripeto che l'aggiunta in coda si era sempre fatta negli anni precedenti, senza obiezioni. Quando una graduatoria si esauriva, Invece di gestirne una suppletiva, si veniva incontro ad altre Province permettendo l'aggiunta in coda. Era corretto ed onesto.

Però, Ella non può lavarsene le mani, perchè, da almeno un anno, scrissi a vari politici prevedendo come sarebbe finita (guardi la composizione della Corte Costituzionale) e suggerendo il modo semplice per evitare il danno alla Scuola, prima ancora che agli insegnanti. Ma ci voleva coraggio e don Abbondio insegna.

La lodata immissione in ruolo è una pezza peggiore dello strappo, perché avviene, per la maggior parte, DOPO l'inserimento a pettine. Sono troppo vecchio del mestiere perché venga a contarmela. E poi, rilegga le mie note precedenti.

Conclusione: Scuola sempre più derelitta, nella qualità soprattutto.

 

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