MATRIMONI NEL 1926

Secondo il Bollettino Parrocchiale LUCE E FORZA, nell'anno 1926 sono stati celebrati i seguenti matrimoni:

1. - Abbona Celso di Onorato e Abbona Maddalena fu Celso (Fasana).

2. - Oberto Giuseppe di Bartolomeo e Battaglino Lucia Assunta.

3. - Manassero Giuseppe e Vivalda Maria Teresa fu Pietro (Corini).

4. - Pirra Giuseppe di Gio. Battista e Popolo Maria Metilde di Sabino (paese).

5. - Rapalino Luigi di Giovanni e Sanino Francesca di fu Matteo (Bergera).

6. - Pregliasco Carlo di Domenico e Alessandria Marina di G. Battista (paese).

7. - Bozzone Carlo fu Domenico e Prandi Maria di Carlo (Fornaci).

8. - Costa Giuseppe di Pietro di Novello e Calzia Anna f. Stefano di Novello (11 Novembre).

9. - Filiberto Pietro f. Giov. da Alba con Viberti Rosa di Giovanni n. a Barolo e resid. a Novello (2 Dic).

10. - Tarditi Filippo Giuseppe di Egidio con Grisotto Angela di Giuseppe entrambi di Novello (11 Dic.).

Giungano graditi gli auguri del Bollettino ai novelli sposi.

        Sono 9 i matrimoni celebrati in Parrocchia contro 12 del 1925. E' il numero che dovrebbe crescere e invece diminuisce.

        Che cosa vuol dire? Che la famiglia fa ancor paura a tanti, a troppi.

        E' vero che altri 10 matrimoni si sono celebrati fuori Parrocchia e il numero salirebbe a 19, ma è anche vero che di famiglie nuove se ne formano troppo poche in rispetto alla popolazione e che molta gioventù si attarda troppo davanti a questo problema che più tardi s'affronta più diventa difficile. Eppure se c'è un consiglio da dare pieno di moralità, di buon senso e di interesse per la gioventù è questo: pensare a formarsi una famiglia presto e non perdere tempo prezioso. La famiglia, specia la cristiana, è sempre stata il centro della moralità, del lavoro, del progresso, dell'ordine e del benessere e non solo in essal'0uomo a ciò chiamato trova quella pace e tranquillità e quella parte di gioie pur legittime di cui Dio infiora la nostra vita. Anche il Governo con una misura provvida e cioè colle tasse sui celibi è venuto a portare la sua alta parola nel grave problema poiché è bene saperlo: essa non ha per fine di spillare qualche milione dalle tasche dei nuovi contribuenti, ma vuole dire alto e forte che il Governo tutto spera nella famiglia cristiana morale e laboriosa per la grandezza della Patria nostra.

        In pratica noi vediamo che mentre due sposi poveri riescono a vivere onestamente ed a prepararsi una onorata vecchiaia, il 90 per cento dei vecchi che vanno a popolare gli Istituti di carità appartengono alla categoria dei celibi che magari discretamente ricchi in gioventù, si sono visti poco a poco squagliare il loro patrimonio.

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