Profumo
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DIAMOCI UNA MOSSA (Maggio 2012)
Non
vedo segni di risveglio. La preoccupazione più grande, per il Ministero, sembra
essere quella di racimolare il più possibile denaro, in ossequio alla linea
Monti. Preoccupazione che ha una sua logica, per carità, ma che mal si confà
coll'idea di un aumento della qualità della scuola.
Stando ai fatti, non
possiamo non constatare che, quando l'Italia era povera, manteneva le scuole in
ogni piccola frazione, anche con 4-5 alunni. Non solo, ma, nelle elementari e
nelle secondarie (di 1° e 2° grado) permetteva automaticamente lo sdoppiamento
quando si superava il numero di alunni fissato come massimo. Poi, cogli anni
'90, venne l'Italia ricca e, con essa, la razionalizzazione, bella parola per
dire pudicamente: tagli a più non posso.
Ho letto con attenzione il
Decreto Interministeriale avente per oggetto: DISPOSIZIONI SULLA DETERMINAZIONE
DEGLI ORGANICI DEL PERSONALE DOCENTE PER L'ANNO SCOLASTICO 2012/2013.
Bellissimo poema, che va nel senso di un logico modo di formare le classi.
Meglio, andrebbe, se (in cauda venenum)
non concludesse così: "Il Dirigente scolastico procede all’assegnazione
degli alunni alle stesse secondo le diverse scelte effettuate, sulla base
dell’offerta formativa della scuola e, comunque, nel limite delle risorse
assegnate". Vale a dire: ti do tot soldi, ora aggiùstati, degli alunni me
ne infischio".
Ma
ciò che c'entra con la qualità dell'insegnamento? Questa è indipendente dai
problemi economici, inerendo semplicemente al mantenimento in servizio degli
insegnanti capaci ed attivi (la grande maggioranza) ed al foglio di via per
quelli (piccola minoranza, ma inquinante) incapaci o svogliati.
Sono
passati sei mesi dall'insediamento del ministro e non si vedono barlumi di
miglioramento. Non si venga a parlare di concorsi, perché i concorsi sono una
cosa seria e dovrebbero essere solo per prove scritte ed orali. Non sarà
elegante, ma mi porto ad esempio: io ho sostenuto e superato due concorsi
nazionali in due diversi ministeri; in entrambi ho dovuto sopportare tre prove
scritte ed una serie indefinita di materie negli orali; alla fine, ho avuto il
punteggio in graduatoria solo per l'esito delle prove, senza valutazione di
titoli, nemmeno di laurea (era richiesta come condizione indispensabile, ma non
era valutata).
Non
ho mai capito perché ciò non sia mai avvenuto per gli insegnanti: non sono
anch'essi dipendenti statali? Non si è mai dato il caso di un concorso per soli
esami per gli insegnanti. Il concorso per titoli è indispensabile ad altissimi
livelli, tipo primario ospedaliero, preside di facoltà universitaria et
similia.
Certo,
il ministro ha delle scusanti: le due commissioni (Camera e Senato) per
l'istruzione non le ha fatte lui e lasciano qualche perplessità. Un ottimo
insegnante, ex parlamentare, in una recente intervista si esprimeva così:
"Attualmente nella commissione istruzione che ho presieduto la Lega è
rappresentata da un capogruppo già venditore di auto e un vice con la terza
media". L’istruzione dei nostri giovani è in buone mani? Bah!
Coraggio,
signor ministro, batta un colpo. Anche piccolo.
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