SIAMO DI CUNEO: PROGRAMMI DI SINISTRA? (Ottobre 2003)

Caro Beato Angelo,

Hai letto le rassicuranti parole degli amministratori comunali di Cuneo sulla situazione della viabilità cuneese e le intenzioni di creare teste di ponte all'entrata della città? Hai letto anche di un asse nord-sud percorso da mezzi pubblici frequenti? Dirai: ma che bello!

Il guaio è che io non abito lontano dal centro (3 km. circa) e in centro ci vado almeno cinque volte al giorno. Oggi, mi sono alzato, preparato, sono salito sull'utilitaria e partito (ore 7,30), con la speranza di arrivare in un certo ufficio per le 8,30 (3 km. sono pochi). A Borgo S. Giuseppe ho cominciato a mettermi in coda e a sfruculiare coll'acceleratore. Intanto il tempo passava, la benzina pure, l'ossigeno nell'aria anche. Poi, a Dio piacendo, sono arrivato a Porta Torino e ho infilato il Lungostura: bene, verso le otto ho cercato di parcheggiare all'ex foro boario o dintorni: niente da fare. Mi sono rimesso sul Lungostura (ore 8,15) e sono arrivato alla rotonda. Altro stop, perchè altri automobilisti, allegri come me, arrivavano da tutte le parti e tutti coll'assillo del parcheggio. Ho provato in corso Dante, ma i pochi posti liberi sono tutti a disco orario; io dovevo far la coda in un ufficio e un'ora non mi sarebbe bastata. Ho svoltato in corso Nizza e infilato, a destra, corso Giolitti: peggio che altrove! Per farla breve, alle nove meno dieci, sono entrato dov'ero atteso. Un commesso ha scorso un elenco, mi ha guardato severamente scrollando il capo e, con fare dolente e di commiserazione, mi ha fatto presente che avevo perso il turno e che dovevo tornare domani.

Vedi, caro Beato, quanti guai ho combinato? Mogio, sono ritornato all'auto e, vista la mattinata persa, ho pensato di utilizzarla andando dal parrucchiere, in Cuneo Sud. Sono arrivato nei pressi del mostro, ho fatto alcuni giri attorno al grattacielo, ho deliziato coi gas di scarico mezza Cuneo e me ne sono ritornato a casa senza aver trovato parcheggio e senza aver concluso alcunchè. Morale: sono stato in auto tre ore, ho percorso non più di sei km., ho bruciato alcuni litri di benzina, non sono riuscito a fare una O nemmeno coll'imbuto (così avrebbe detto mia nonna, che ora è lì con te; te la ricordi?).

"Speranze perdute" non è soltanto il titolo di un vecchio valzer (ma Tu non ballavi): è il mio stato d'animo. E dire che, una dozzina di anni fa, all'avvento di governi comunali di nuovo indirizzo, mi ero convinto che il problema dei parcheggi sarebbe stato risolto nel più facile dei modi; pestando i piedi a qualcuno, ovviamente, ma parteggiando per la gente comune; non ipotizzando teste di ponte con bus navetta (ciò serve solo per le grandi città, dove le corse sono ogni sei minuti e il trasporto è a prezzo politico), ma sfruttando tutte le aree disponibili.

Non si aiuta l'automobilista abolendo l'automobile, così come non si aiuta la circolazione impedendo di circolare (è chiaro che, a Cuneo, si mira a questo). Non Ti sembra un po' l'idea di quella lista "progressista" di un comune non lontano, che - qualche turno elettorale fa - , ignorando che esistevano le lavatrici, aveva messo in programma la costruzione di lavatoi pubblici per le massaie? Credo non abbia ottenuto nemmeno un voto dalle donne... Per fortuna, il progresso non si ferma di fronte alle ideologie.

Ero convinto che il Comune, proprio per la vivace sua colorazione politica, si sarebbe fatto carico delle necessità di chi non gira coll'autista e non ha i soldi per il taxi. Ero convinto che non sarebbero state rilasciate licenze per nuove costruzioni nell'area da corso Gramxi in giù (verso Nord); ero convinto che tutte le aree pubbliche libere o che si sarebbero liberate o che si sarebbero potute - volendo - liberare (pubbliche a qualunque titolo, Stato compreso) sarebbero state acquisite ed adibite a parcheggio o a spazio per bambini. Quindi, niente ristrutturazioni, ma un bel parcheggio (e solo parcheggio) all'ex foro boario, un bel parcheggio al posto dell'ex mattatoio, un altro al posto dei vecchi frigoriferi militari, un altro al posto delle caserme dismesse, uno bellissimo al posto dell'ex Preventorio (I.P.I.), uno se si sposta lo sferisterio, e via discorrendo.

Sento già gli strilli con le accuse di incompetenza: e il piano regolatore, e la burocrazia, e le casse comunali, e i vincoli, e quant'altro, dove li mettiamo? Non è vero niente: ho mangiato burocrazia (leggi, ordinanze, decreti, piani regolatori, vincoli, pareri, commissioni, visti, mutui, eccetera) per quarant'anni e mi sono convinto che si trovano solo le soluzioni che si vogliono trovare.

Ed ora? Ma va là - diceva sempre mia nonna - il più è che ci sia la salute!

Ma Tu, Beato Angelo Carletti da Chivasso, che sei compatrono della Città di Cuneo assieme al ben più illustre San Michele (ma Lui è Arcangelo...), illumina le menti di chi localmente ci governa.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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