(sonoro)

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Shanghai, Gennaio 2007

Antonio Mu è un seminarista della Mongolia Interna, una regione di steppe e pascoli della Cina settentrionale. Il suo vescovo lo ha scelto tra le poche vocazioni di quella terra fredda e brulla e lo ha mandato a studiare nel seminario della grande città, lontano lontano. Antonio ha anche dovuto studiare mandarino per prepararsi, perché a casa sua parlano solo in dialetto.
      Durante le vacanze per l'anno nuovo cinese del 2000, Antonio è tornato a casa qualche giorno. A febbraio nella Mongolia Interna fa freddo e quel pomeriggio il termometro segna -18. Ma Antonio ci tiene a radunare i suoi chierichetti in sacrestia e a raccontar loro del bel grande seminario nella città lontana. I bimbi gli si siedono attorno, mentre fuori il vento urla e fischia e fa tremare la finestra. Sono seduti in cerchio, vicini vicini, per scaldarsi.
      "Bambini, sapeste che bello il grande seminario... Se un giorno volete farvi preti, avrete proprio una bella avventura. Prima dì tutto, è molto lontano, quasi due giorni di treno..." "Antonio, è vero che in aereo ci vogliono tre ore?".
      "Non so, non ho mai preso l'aereo. Ma, beh, certo, l'aereo va molto più veloce. E uno zio mi ha anche detto che ti danno da mangiare gratis. Chissà, magari un giorno... Comunque, dicevo, in quel lontano seminario ci sono tanti giovani bravi che vogliono farsi preti, più di 100!"
      "Nella mia classe siamo in 40 - dice un piccolino - e la maestra non fa più l'appello perché ci vuole troppo tempo. Dice solo: ci siete tutti?, e comincia... A me piaceva sentir leggere il mio nome..."
      "Sì, ma 100 non siamo tutti nella stessa classe. Nel seminario ci sono molti maestri, non uno solo come avete voi. Pensate che qualcuno viene anche da lontano, da Pechino, dall'America, ce n'era anche uno dall'Italia... sapete dov'è l'Italia?"
      "In America!"
      "Vicino a Taiwan?"
      "In Giappone!"
      "No, lo so, è in Russia"
      "Va bene, va bene, non fa niente. Sapete, anche quel maestro italiano non sapeva dov'era la Mongolia Interna, e mi ha chiesto dì indicargliela sulla cartina...".
       "Davvero non sapeva dov'era? E fa il maestro?"
      Fuori il vento si è fatto tempesta e solleva turbini di nevischio. I bimbi si fanno stretti stretti e si soffiano sulle mani.
      "Antonio, ci racconti la storia di Gesù Bambino?"
      "Ma Natale è passato... Siamo quasi a Pasqua..."
      "Lo so, lo so, ma ci piace tanto. Poi ti lasciamo raccontare ancora del tuo seminario..."
      Antonio sospira. "E va bene. Allora..."
      I bimbi si portano le mani alle guance e si fanno attenti attenti.
      "C'era un volta un grande imperatore, quasi grande come quello della Cina. Un giorno decise di contare i suoi sudditi. Voleva sapere quanta gente stava sotto di lui. Ognuno doveva andare nella città di nascita e dire il proprio nome. Anche Maria e Giuseppe, che era il suo sposo, si misero in viaggio. Ma ecco che mentre erano in un paese chiamato Betlemme si compirono per lei i giorni del parto, e diede alla luce un bambino, e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nella locanda.... Lì vicino, quella sera, c'erano dei pastori a custodire il gregge, proprio come fanno i vostri papà..."
      Il vento fischia, turbina il nevischio, il cielo si fa scuro, scende la sera in un paesino della steppa della Mongolia Interna. Nella sacrestia la storia continua.

    Nella foto: Ricreazione di seminaristi a Sheshan (Shanghai)

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