(sonoro)

EMMAUS

Shanghai, Dicembre 2001

Due discepoli di Cristo camminavano una sera sulle strade di questo mondo. Andavano a Shanghai. Raccontavano tra loro quello che era successo: il 24 maggio del '49 i Comunisti erano entrati in città. L'8 settembre del '55 avevano arrestato il vescovo Ignazio Kung insieme ad altri 21 preti cattolici. I due parlavano di quelle date poco casuali e della prima profezia della Bibbia; "...porrò inimicizia tra te e la donna, tra la sua stirpe e la tua. Questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".
      In quel momento, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
      "Che sono questi discorsi che state facendo tra voi?"
      Uno di loro, di nome Wang, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Cina da non sapere ciò che vi è accaduto in questi anni?"
      E gli parlarono delle accuse e delle ingiurie e delle percosse e dei campi di lavoro forzato e delle chiese trasformate in porcili. E dei morti per fede.
      Ed egli disse loro: "Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?".
      Ad un tratto la strada arrivò a una svolta ed essi si fermarono con il volto triste. Nella piazza c'era una grande folla che urlava, e un palco di bambù nel mezzo. Guardie vestite di rosso trascinavano un ometto magro e confuso, vestito di una semplice casacca cinese, le mani legate dietro la schiena, sul capo il segno di recenti percosse.
      "E' il nostro vescovo!" singhiozzò tra le lacrime uno dei due.
      I soldati lo portarono di fronte alla folla indottrinata e urlante, lo spinsero contro un microfono e gli urlarono di confessare i suoi crimini contro il Partito, il Progresso e l'Ideale.
      Una vecchietta curva, che guardava la scena con le lacrime agli occhi, strinse forte il rosario che teneva nascosto in tasca. I due discepoli osservavano piangendo.
      La guardia lo spintonò, "Avanti, di' quello che devi dire! Confessa!"
      Per un attimo ci fu un silenzio assoluto. Il vescovo respirò profondamente, poi, con voce tremante ma forte, urlò "Viva Cristo Re, Viva il Papa!".
      La folla rimase come confusa, poi dieci, cento, mille voci risposero "Viva Cristo Re, viva il Papa", mentre le guardie portavano via a calci e strattoni il prigioniero, e qualche zelota si affrettava a reimpadronirsi del microfono. E dell'ordine.
      Con il cuore ardente in petto per la scena a cui avevano assistito, i due discepoli si voltarono verso il forestiero, per invitarlo a fermarsi a cena, che il giorno già volgeva al declino.
      Ma Egli era sparito dalla loro vista.
      E i due partirono senza indugio, dicendo: "Davvero il Signore è risorto" e riferirono di come l'avevano riconosciuto al momento del sacrificio.

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(Il Cardinale Ignazio Gung Ping-Mei è morto in esilio a Stamford, USA, il 12 marzo 2000, all'età di 99 anni. Fu in prigione dal 1955 al 1985. Autorizzato a recarsi negli USA per un trattamento medico, all'età di 97 anni le autorità cinesi gli confiscarono il passaporto, impedendogli così di morire in Cina).

    Nella foto: Shanghai: Inseguendo il sol dell'avvenire

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