EQUIVOCO PERICOLOSO (Marzo 2015)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

       non pensi che, dopo il problema degli indicatori di direzione non usati, il Comune potrebbe pensare a migliorare qualche regola di circolazione ciclistica? Mi è venuto un dubbio e Ti spiego quale. Per far ciò, mi tocca tornare su un argomento già illustrato il mese scorso, ma Tu mi scuserai del doppione.
      Il 23 settembre scorso, nel mio quartiere, in corso Gramsci, un'auto investì una signora che circolava in bicicletta. Io non c'ero e il fatto mi fu raccontato dai vicini. Pare che questa signora attraversasse corso Gramsci in bicicletta, sulle strisce bianche, cosa che doveva fare scendendo dalla bici. Ma quanti (e io li vedo), ad esempio, provenendo dalla pista ciclabile di via Monsignor Riberi (Tuo amico) continuano sulla stessa, indicata in rosso nel corso (vedi foto)?. Il dubbio che mi viene è che quella striscia rossa sia involontariamente un invito a percorrerla con precedenza, come fosse striscia pedonale.
      Tu dirai che non è così; ma, allora, che cosa significa? E' obbligatorio "ciclare" sulla striscia rossa? E' viatato "ciclare" sulla striscia rossa? E' una corsia preferenziale finta? E' un pesce d'aprile? Che cos'è? E dove la striscia rossa s'interrompe per lasciar spazi - fra due vistose righe spezzettate - a due frecce bianche che invitano il ciclista ad avventurarsi in quello spazio? E' o non è pista ciclabile? Devo passare SOLO lì? Il percorso (vedi foto) ha precedenza come striscia pedonale? Se no (come penso), perché viene vistosamente segnalato?
      Da quell'incidente, mi dicono che la signora, dopo oltre cinque mesi, sia ancora molto malmessa. Mi dispiace per lei, ma mi piacerebbe ancora di più che la striscia rossa (anche se questo non è il caso di quella signora) fosse ben spiegata ai ciclisti, specie se senza patente. So che iI tutori dell'ordine (non so se Vigili, Carabinieri o Polizia) si sono affrettati ad elevare contravvenzione alla malcapitata ciclista giacente in ospedale. Sicuramente, come solito, avranno anche fatto il test di alcool e droga a entrambi i conducenti (auto e bici), nonché gli accertamenti delle rispettive velocità. Queste sono cose ovvie e, per la verità, non m'interessano, come non interessano Te.
      Ma il punto, caro Beato è: se la pista ciclabile (ben segnalata in rosso, oppure quella bianca con le freccine invitanti) è solo una corsia preferenziale per finta, l'automobilista ha in ogni caso il diritto di uccidere il ciclista che erroneamente la crede preferenziale seria?
Non solo, se un ciclista incosciente attraversa un corso, stando rigidamente sulle stisce bianche ma senza scendere di bici (7 km orari), può essere impunemente investito?
      La nostra Superiorità comunale, illuminata ed attenta, che vede le cose con oculatezza, può fare in modo che non succedano equivoci? Penso di sì, con qualche segnalazione specifica e precisa, ad altezza d'uomo, per il ciclista. Non sono esperto di viabilità ed urbanistica, ma penso a qualcosa di chiaro, tipo cartello (sempre ad altezza d'uomo) che dica: CICLI ALT E STOP.
      Caro Beato, non sono esperto di queste cose, ma qualcosa va fatto e non dispero che si farà. Per ora, ti mostro la foto di una di tali strisce rosse, che sono contemporaneamente invito ed enigma. e lo farò per alcuni mesi.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

            Giovannino del Maestro

Indietro
lettera successiva
torna all'indice
Torna a LETTERE AL BEATO ANGELO