PERCHE' NON DARE L'ESEMPIO? (Giugno 2015)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Oggi, non intendo fare le pulci all'operato del Comune; sai che dobbiamo sforzarci di essere buoni, anche se a fatica.
      Mi limito a tornare su un punto più volte trattato: il comportamento deilla Polizia Locale e della Forza Pubblica in genere per quanto riguarda le infrazioni al codice della strada.
      Non Ti piacerebbe che Cuneo fosse un esempio di correttezza, nel senso di corretta e ponderata applicazione delle sanzioni? Continuo a non capire perché si verifichino quotidianamente migliaia di infrazioni al codice col non uso o l'uso improprio degli indicatori di direzione e nessuno intervenga. Come già Ti dissi (e scrissi, una ventina di anni fa, su un mensile che si occupa di auto), mi colpì una statistica illustrante come le infrazioni commesse colle "frecce" fossero centinaia di volte più numerose delle altre in genere e migliaia di volte più numerose di quelle di sosta in particolare. Eppure, la sanzione arriva soltanto dopo l'incidente, mentre, colla prevenzione, si sarebbe evitato.
      L'art. 154 del codice della strada è ignoto anche ai tutori dell'ordine? Non credo e non lo credi Tu; piuttosto, pensiamo che gli agenti, quelli che in pratica sono in prima linea, obbediscano semplicemente a disposizioni ricevute, altrimenti non si spiega.
      Tu, caro Beato, non credi che i soldi del Comune (cioè, i nostri in mano altrui) sarebbero meglio spesi se, invece di impiegarli per i divieti di sosta negli Ausiliari del Traffico (spero che non siano posti appaltati a qualche agenzia...), si utilizzassero per qualche telecamerina, piccolina, piccolina, economica, economicissima, anche solo posta su un'auto ferma?
      Caro Beato, mettiti una volta su una strada periferica ed osserva solo il comportamento delle "frecce": un disastro. Eppure, sarebbe uno dei controlli più facili ad eseguirsi; basterebbero alcune piccole webcamere messe qua e là, per documentare e sanzionare tali infrazioni.
      Sembra un'infrazione banale, ma Tu sai che gran parte degli incidenti deriva proprio da tale tipo d'infrazione. Non serve che diano sempre la colpa all'eccesso di velocità (spesso, solo concausa).
      Tu sei superiore, ma io non capisco tale comportamento; mi dirai che sono ignorante e sarà pur vero. Bisogna vedere che cosa ignoro.
      Ho un'aspirazione: vedere la mia città come modello nel controllo di tale tipo d'infrazione, che fa più danni fisici (e mortali) che quella relativa al parcheggio irregolare.
      E per ora, caro Beato, Ti lascio; intendo prendermi un po' di riposo per gran parte dell'estate.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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