PERCHE' LO FANNO? (Maggio 2016)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Sono demoralizzato. Due mei fa, parlai del segnale di divieto di sorpasso esistente in Corso De Gasperi (per chi proviene da Sud, cioè, da Borgo San Dalmazzo), all'incrocio con via Tiziano Vecellio e Corso Gramxi. Tale divieto, obbliga a viaggiare a una sola corsia, per quel brevissimo tratto. Pubblicai anche una foto, per dimostrare come tutti se ne infischiano allegramente.
      Ora, oltre che scandalizzato, sono anche demoralizzato e con pensieri andreottiani.
      Infatti, ho visto varie auto dei tutori dell'ordine superare tranquillamente senza necessità, cioè, senza sirena o segnali luminosi.
      Io giudico le Superiorità, comunali, provinciali, regionali e statali (Carabinieri, Polizia, eccetera) dal rispetto del codice della strada da parte loro e dall'impegno che pongono nel farlo rispettare a noi cittadini qualunque. Il che non avviene, nemmeno quando la tutela delle leggi costerebbe pochissimo.
      Caro Beato, Ti sei mai chiesto perché si accaniscono contro chi parcheggia fuori riga bianca e non contro chi supera dove è vietato il sorpasso, sia perché imposto da apposito cartello (come nel caso in questione) sia perché c'è la doppia (almeno la doppia...) linea bianca continua? Sarebbe facilissimo: basterebbe una telecamerina (io la pagai 18 euro...) che registrasse i movimenti e poi si sbobinasse (uso il vecchio termine). Non lo fanno, il che non fa volgere il mio giudizio in loro favore.
      Però, se non lo fanno, qualche motivo ci deve pur essere. Ne ho trovati - ipoteticamente parlando - tanti, ma ne propongo alla Tua attenzione solo due.
      a) Il primo, il fatto del rispetto del proverbio che lupo non mangia lupo. Nel controllo del parcheggio, se si riconosce un'auto di un "compare attivo" male parcheggiata, si può tirare oltre senza vederla.
      b) Il secondo è più sottile. La gravità degli incidenti è direttamente proporzionale alla velocità dei veicoli coinvolti; di conseguenza, le assicurazioni hanno tutto interesse al controllo coi multavelox, perchè fanno diminuire la gravità degli incidenti, mentre il sorpasso in doppia fila nel tratto di strada prima citato si compie a passo d'uomo, con pause in coda, e causa solo frequenti ammaccature e rotture di specchietti, senza intervento di assicurazioni. Di qui il plauso delle assicurazioni (parlo solo di plauso metaforico e nient'altro; non pensare, caro Beato, subito ad Andreotti...) se si incrementa il controllo con l'autovelox (quello sotto casa mia, vede il vigile urbano ogni mattina, per tre quarti d'ora intento a ritirare e rimpiazzare dischetti), ma noncuranza per le altre infrazioni stradali.
      Tu non pensi - ed io nemmeno - che tale scelta sia autonoma da parte dei singoli tutori dell'ordine che agiscono nella strada; è pensabile che, probabilmente, si comportino secondo indicazioni ricevute, magari solo orali, magari solo fatte capire.
      D'altro canto, Enti Locali e Stato non hanno personale all'infinito e sono costretti a scelte prioritarie, le quali scelte cadono sempre, all'apparenza, sui sistemi che riducono la gravità degli incidenti e non il loro numero, con la conseguenza (non voluta, ma constatabile) della riduzione degli interventi assicurativi.
      Caro Beato, quale morale si può trarre? Che il rispetto dei divieti di sorpasso e, ancor più, del corretto uso delle cosiddette frecce viene trascurato, anche se servirebbe moltissimo a far acquisire a noi, cittadini qualunque, il senso dell'etica civile.
      Caro Beato, come Tu sai, così va il mondo o, meglio, così va Cuneo e così va l'Italia (ammesso che esistano ancora i confini).
      Con devozione, il Tuo fedelissimo
                                                                              Giovannino del maestro

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