LADRI DI BICICLETTE (Novembre 2017)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      L’altro giorno, sotto il porticato del mio condominio, è apparsa la scritta della foto. Sarà perché sono vecchio, ma mi ha commosso il pensare alla rabbia e alla delusione di quel ragazzino. Secondo Te, caro Beato, è grave che mi commuova?
      Che concetto si farà dell’umanità quel ragazzo? Che cosa penserà degli abitanti della sua città?
      Caro Beato, è inutile che ci sforziamo per suggerire alla Cocciuta (ma non solo a lei) qualche piccolo rimedio per migliorare la coscienza civica dei cuneesi, bella frase per dire: educarli all’onestà. Non ci ascoltano.
      Eppoi, Ti faccio notare due particolarità:
      1^ Dalla rastrelliera rubarono solo la bici di quel ragazzo (chiusa col lucchetto) e non toccarono quelle di noi condomini. Che fiuto… Per la verità, era la più appetibile: la più bella, la più cara, facilmente cavalcabile (le nostre, generalmente, hanno monumentali seggiolini per il trasporto dei bambini all'asilo). Il furto è avvenuto in pieno giorno, facilitato dall'area coperta lungo corso De Gasperi, frequentata dai pedoni che si recano al LIDL, magari col tronchese in tasca, per difesa personale, naturalmente.
      2^ Il ragazzo, ovviamente, non ha fatto denuncia. Tu, caro Beato, dirai che ha fatto male. Ma io dico a che pro farla? Tanto, se i Carabinieri si dannano per scoprire il ladro e ci riescono, questi dimostrerà che non l’ha più, che c’era lo stato di necessità, eccetera. Figurati se non trova un giudice che gli dica: poverino, non farlo più e basta. O, meglio ancora, che dica che per provare il furto ci vogliono tre testimoni oculari, maggiorenni, vaccinati, con certificato di sana e robusta costituzione.
      “E’ il massimo!”, dirai Tu. Non è così; c’è di meglio. Un paio d’anni fa, a mia figlia, in altro luogo, la bici la prese un poliziotto, spaccando il lucchetto. Poi, fu costretto a restituirla, senza scuse. E senza un lucchetto nuovo… “Fu un errore”, si disse. Certamente.
      Caro Beato, non abbattiamoci,continuiamo a sperare che il mondo (non solo quello cuneese) migliori, sforziamoci di dare l’esempio, ricordandoci che chi vive sperando muore cantando.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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