SUPERARE L'INDECISIONE (Marzo 2018)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Come saprai, la settimana prossima andrò a votare per eleggere i parlamentari. Non si tratta di Cuneo o, meglio, non solo di Cuneo, ma di tutta l’Italia. Allora, in confidenza, Ti dico come mi orienterò. Intanto, io vado a votare, perché si sappia che partecipo alla vita del mio Paese. Poi, viene la scelta. Tu come faresti?
      Io non ho una ferma decisione, non faccio il tifo per un partito; riservo il tifo al Torino, perché non è una squadra aristocratica né miliardaria, ma popolare e che tira a campare come tanti di noi.
      Caro Beato, non mi suggeriresti qualcosa? So che Tu sei superiore a queste cose, perciò provo io ad esporti alcuni criteri a cui mi atterrò nella scelta dell’uomo preferito.
      1) Che sia un convinto europeista, perché un’uscita dall’euro, per noi pensionati, sarebbe una sciagura irreparabile. Sarò egoista, ma non vorrei trovarmi con la mia pensioncina da statale dimezzata. L’Europa è composta da stati, ma che siano legati nella Comunità Europea o, almeno, nell’Unione Europea. Gli stati potranno anche dividersi (Italia compresa), come l’ex Jugoslavia e l’ex Cecoslovacchia, ma restando in un’Europa comune.
      2) Che dia fiducia di saper amministrare, non importa se con la flat tax o col job act. Che abbia dimostrato per studi o per pregressa attività politica, di conoscere bene i princìpi della scienza delle finanze e dell’economia politica (la politica economica verrà di conseguenza).
      3) Che, nella campagna elettorale, abbia parlato spesso di onestà, non solo di riforme strutturali, frase che va per la maggiore, ma che scommetto non sanno ciò che significhi. Le troppe promesse puzzano di inganno ed è chiaro che non voterò chi promette troppo.
      4) Che riporti disciplina (ripeto disciplina), educazione e cultura nella Scuola, con accurata selezione di docenti e di materie. Ma di ciò, come sai, parlo altrove.
      5) Che, finalmente, liberi noi cittadini dalla paura di uscire di casa per non essere ammazzati, derubati, insultati e ci liberi dalla paura di stare in casa per gli stessi motivi.
      Per far ciò, caro Beato, occorre che riesca a riformare soprattutto il mondo giudiziario, in modo che non la faccia lunga con ogni processo e non finisca sempre con un abbraccio morale all’imputato colpevole. La storia del “poverino!” del “disadattato”, del “lo fa per mangiare”, del “lo fa perché in Italia si sta meglio” non mi convince. Anch’io, se fossi stato dirigente statale in U.S.A. o in Kuwait ora starei meglio. Caro Beato, che ne dici?
      6) Che difenda la famiglia cristiana e le radici del Cristianesimo che ha permeato – se non fondato – l’Europa.
      7) Che odori di entusiasmo, di sincerità e di onestà, qualità che, con attenzione ed analisi di comportamenti e discorsi, si possono vedere.
      Poi, caro Beato, come il solito Gelindo credulone, potrò ritrovarmi ingannato, ma fiero di aver votato seguendo i sette comandamenti (pardòn, i sette princìpi) enunciati.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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