RESPONSABILITA' MORALE (Aprile 2018)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Siamo nel periodo Pasquale e cerchiamo di voler bene a tutti, specie ai nostri concittadini. Concordi? Allora, sto pensando a che cosa potrebbe fare la Cocciuta per venire loro incontro. E, aggiungo, per togliersi una grossa responsabilità morale.
      Come Tu sai, caro Beato, da molti decenni è stato provato che il maggior numero di infrazioni al codice della strada avviene per mancato o sbagliato uso degli indicatori di direzione (le frecce). Di per sé, poco male, se fossero infrazioni come quelle del parcheggio abusivo che, come tali, non producono danni fisici alle persone.
      Ma è noto, anche a Te, che una delle maggiori cause di incidenti deriva dal non uso o errato uso delle frecce. E, quando sono interessati due o più veicoli, spesso c’è la gravità delle ferite, con conseguenti non rare infermità o decessi. Il reato colposo viene sempre addebitato ad uno o più dei coinvolti, ma la responsabilità morale è tutta loro?
      Se Tu, caro Beato, ti fermi mezz’ora (Tu puoi) sopra un crocevia o in luogo di frequente sorpasso fra auto, vedrai come l’uso delle frecce sia soltanto un optional, per chi vuol fare l’originale. Mi accadde trent’anni fa, con un muovo autista di servizio, che, uscendo da una strada nazionale rettilinea per andare a destra in una provinciale, svoltò tranquillamente. Gli dissi subito: “E la freccia?”. Mi rispose educatamente ed orgogliosamente: “Ma ho svoltato a destra, non è necessaria”. Ed era autista di professione di auto cosiddetta blu, ligio – secondo lui – a tutto ciò che prevede il codice.
      Avrai visto, anche, che la freccia non è usata nemmeno dalle auto pubbliche, di ogni tipo. Nei sorpassi, poi, qualcuno la usa proprio soltanto se si vede seguito da presso da altra auto, tant'è che, quando ero ancora "piccolo", un mio superiore era orgoglioso per aver evitato la contravvenzione dai Carabinieri, avendo superato senza freccia. Gli contestarono di non aver segnalato con la freccia lo spostamento a sinistra ed egli ribatté: "Segnalato a chi, visto che non ho nessuno vicino dietro?". Rimasero annichiliti e se ne andò tranquillo.
      Ora, non credi che una grossa parte di responsabilità morale (esiste l’omicidio colposo morale?) ce l’abbia chi, tenuto a curare il bene comune del cittadino, tralascia questo aspetto per quanto riguarda il deleterio malo uso delle frecce?
      Tu mi dirai, caro Beato, che i governanti, lontani e vicini, ma soprattutto vicini, hanno altri grattacapi, in primis quello di sanzionare i parcheggi abusivi. E di chi la colpa, se non ci sono spazi per parcheggi? Ma lasciamo questo aspetto.
      Eppoi, tutte le forze dell'ordine comunali e non, devono dilettarsi nelle settimane "Seatbelt", per la gioia degli assicuratori e dei carrozzieri, dal momento che le cinture di sicurezza entrano in funzione soprattutto in caso d'incidente, non prima. Che pensino che prevenire sia peccato? Caro Beato, che ne dici?
      Io ho la convinzione – e Tu non esprimerti in merito – che l’accanimento nel contravvenzionare le inevitabili (o auspicate?) soste abusive risponda al bisogno di far cassa, per sopperire alle altre necessità del Comune, compresa la pensione alternativa di certi dipendenti. A proposito, faccio una digressione. A quando la pensione alternativa elargita agli insegnanti in base al numero dei promossi (o dei bocciati, dipende dal tipo di Governo)? E ai ferrovieri, in base al numero dei trasportati? Ed ai giudici, in base al numero delle condanne (o delle assoluzioni)? Sarebbe cosa buona e giusta.
      Però, il discorso di fondo rimane, caro Beato. L’assoluta e voluta (voluta, perché costerebbe un po’ di più e renderebbe di meno) mancanza di seri controlli preventivi (nel senso di prevenire incidenti) sull’uso degli indicatori di direzione carica i governanti, lontani e vicini, di una responsabilità morale in ogni caso in cui l’uso appropriato della “freccia” avrebbe evitato il ferito o il morto. Si poteva fare? Sì. Si è fatto? No.
      Caro Beato, Ti pare poco?

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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