LEGITTIMITA'=ONESTA'? (Settembre 2018)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Io sono sempre più demoralizzato dal comportamento della Cocciuta. Non che i suoi membri siano incompetenti, ma quel limitarsi a gestire per far cassa (anche se, poi, utilizzata pro populo) mi fa ritornare in mente Norberto Bobbio quando, nel corso di filosofia del diritto, spiegò che l'azione in termini di legge prescinde dall'azione in termini di onestà. La sue parole non erano queste, ma il concetto sì.
      Ora, Tu ed io vediamo la Cocciuta che si dà da fare per racimolare soldi per diecimila utili iniziative, ma vediamo anche che, se parliamo di correttezza morale, qualcosa non quadra.
      Ti ripropongo per l'ennesima volta la stessa immagine, nella speranza che qualcosa cambi; noi, Tu ed io, siamo ottimisti oltre ogni limite. Per far cassa, c'è un accanimento legittimistico per i parcheggi: tanti parcheggi blu, con tanto di tariffa più cara dove già la gente soffre per altro motivo: l'ospedale, per esempio, dove, per una visita, uno non sa se ci starà mezz'ora o tre ore. Anche per questo, negli ultimi decenni, la Cocciuta (con membri diversi) ha sempre evitato di far parcheggi liberi in Cuneo, preferendo vendere le aree a privati, sempre per far cassa.
      Ora, sanzionare chi non parcheggia entro le righe (anche se lo fa senza intralcio alla circolazione di auto, biciclette e pedoni) è facile e redditizio, ma se confrontiamo l'infrazione con quelle commesse dalle auto in movimento, vediamo che la differenza è enorme.
      Tu, caro Beato, mi dirai che la Cocciuta provvede anche a questo, con gli autovelox. Ora, ragioniamo. Un parcheggio non d'intralcio fuori le righe non crea danni fisici; un'infrazione al codice della strada da auto in movimento sì. Vedo ogni giorno l'auto dei vigili per almeno mezz'ora accanto all'autovelox sotto casa mia (di fronte al bar...), il che vuol dire che ritirano i dati registrati e cambiano disco. Bello, tanto bello! Ma si riducono solo le velocità delle auto, non le pericolose infrazioni di movimento. La velocità, di per sé, non sarebbe di danno se venissero rispettate tutte (TUTTE) le altre regole previste dal codice. Se bastasse quello! Diceva un Santo Tuo collega in Paradiso che, per vedere se un ragionamento è giusto o sbagliato, bisogna portarlo alle estreme conseguenze. Esempio, se le auto fossero obbligate a viaggiare a velocità zero (scusami l'ossimoro) non ci sarebbero incidenti. Anche monsieur de Lapalisse un quarto d'ora prima di morire era ancora in vita...
      Ora, tutti, ma proprio tutti, gli incidenti, anche quelli solitari, derivano da un'infrazione al codice: svolta a destra o a sinistra senza indicatori di direzione, sorpasso con linea bianca, guida da drogato o ubriaco, eccessiva velocità in curva, rottura freni per mancata revisione auto, eccetera. Tu ed io (ma anche i membri della Cocciuta) ne vediamo tutti i giorni; guarda la foto, vecchia di mesi: c'è il divieto di sorpasso con conseguente obbligo di non affiancarsi, poiché alla rotonda la strada (direzione da SUD a NORD) giunge con un'unica corsia di marcia. Eppure, da sempre, si affiancano, superando la zona zebrata.
      Quante vite umane, invalidità permanenti o temporanee, quanto lavoro (e spesa altrui, ma all'egoismo della Cocciuta non interessa) al Pronto Soccorso si risparmierebbe se, anziché accanirsi cogli innocui parcheggi, la Cocciuta (e non solo la Cocciuta) si accanisse contro le infrazioni in movimento!
      Caro Beato, non fare il noioso anche Tu, ripetendomi che un controllo serio costerebbe parecchio e che al danno emergente si aggiungerebbe il lucro cessante (quello di aver meno personale per controllare i centimetri di parcheggio fuori riga). Lo so, ma sarebbe un esempio di onestà; Tu non pensi che ce lo debbano i nostri amministratori? Eppoi mi domando e Ti domando: nell'applicare le leggi in questo modo, sia pure giuridicamente corretto, come si sentiranno dentro? Ammesso che abbiano un dentro sensibile...
Tu, caro Beato, disperatamente alla ricerca dell’onestà, che faresti?
      Con devozione, il Tuo fedelissimo
                                                                              Giovannino del maestro

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