Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
Avrai saputo anche Tu della decisione della Cocciuta di vendere il vecchio palazzo cosiddetto frigorifero militare, quello alle spalle di San Francesco, facente angolo tra Lungostura Kennedy e via Sette Assedi. E’ un rottame e sarà demolito, per utilizzarne i mille e più metri quadrati di superficie. La Cocciuta è onesta, chiede solo, come prezzo base, 350.000 euro, ossia, il costo di un comune alloggio per famigliola perbene.
Io rimango perplesso e non so Tu. Mi sono chiesto: perché non rinunciare a quei pochi soldi e farne una piccola (poco più di 1000 mq.) area di parcheggio, cosa di cui i cittadini di Cuneo hanno tanto bisogno?
Caro Beato, non essere cattivo e non dirmi che Ti sei data la stessa risposta: perché i Cuneesi devono essere sportivi e andare a piedi (o in bici, se non hanno la mia età), oppure per aiutare i petrolieri.
Mi dirai che ci sono i mezzi pubblici e Ti dirò che servono poco. Il buon cittadino cuneese al reddito di cittadinanza preferirebbe un reddito da lavoro, purché svolto in modo umano. Per il trasposto urbano la Cocciuta fa ciò che può, ma non potrà mai mettere a proprio agio il lavoratore. Guarda gli autobus e sfregati gli occhi: escluse le ore di punta delle scuole, quanti autobus circolano con tre, due, uno e a volte zero passeggeri? Chi lavora – e lavorano anche le casalinghe e lavorano anche i pensionati, per abitudine o per hobby – non può perdere tempo in attesa di un autobus, che può avere l’intervallo di un’ora fra una corsa e la successiva. Tu ed io riconosciamo che, su questo punto, la Cocciuta fa fin troppo. Potrebbe essere più utile se, pur facendo meno linee (ma è un discorso che non tocco), facesse più parcheggi, possibilmente bianchi. Ne guadagnerebbero l’aumento della produzione, l’aumento degli introiti dei cittadini, il disinquinamento e la salute. Purtroppo, dirà qualcuno direttamente o indirettamente interessato, ne perderebbero i petrolieri, perché le auto, trovando parcheggio, non girerebbero sette volte in tondo attorno all’isolato in attesa della Provvidenza.
Caro Beato, lo sai che Tu ed io parliamo al vento? Non perché la Cocciuta non capisca e non sappia queste cose, ma perché essa persegue scopi che siamo noi a non capire. Possiamo supporre, ma il solo supporre non sta bene. Ricordiamoci che quell’area sarà venduta a privati, i quali non credo la comprino per giocarci coi birilli: ci costruiranno, con tanto di licenza rilasciata dal Comune.
Tu mi dirai che quell'area, nel piano regolatore, è prevista per attrezzature d'interesse comune. E con ciò? Chi Ti dice che una bella birreria non sia d'interesse comune o la Cocciuta non trovi il modo di spiegare al popolo che è d'interessa comune? Io, però, rimango dell'idea che il miglior interesse comune sarebbe un parcheggio bianco. E allora, perché vendere?
Bah... Fai Tu, caro Beato; io non ho risposte.
Con devozione, il Tuo fedelissimo
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