Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
Tu hai certamente conosciuto Piero Camilla, quell'uomo amato da tutti i Cuneesi, autore di STORIE E STORIELLE CUNEESI, libro dove, con sorridente bonomia, riuscì a contrabbandare per barzellette certe caratteristiche cuneesi.
Mi è venuto in mente - ed ho apprezzato il suo acume - stamane, quando, accostatomi alla cassetta della posta, la trovai manomessa (a fin di bene, ma poco intelligentemente) per infilarvi una comunicazione di un servizio comunale.
Devi sapere che la cassetta delle lettere è piccolina ed io ricevo più giornali al giorno. Di conseguenza, i postini facevano del loro meglio, ma, alla fine, dovevano lasciare la posta sul complesso delle cassette, senza possibilità di sicurezza né di riservatezza.
A me andava bene anche così, ma, per rispetto dei condomini, aggiunsi, sotto il mio settore, un'altra cassetta capiente, con tanto di indicazione e freccia, indicante la nuova cassetta. Fra l'altro, era anche ripetuto il nome, identico a quello sulla cassettina chiusa. Puoi vedere dalla figura accanto.
I Portalettere non ebbero mai dubbi sul dove imbucare la posta, ma, a volte, non è il Portalettere che fa le consegne. Più di una volta, comunicazioni provenienti da organismi pubblici hanno messo in difficoltà i latori, che non ce la fanno ad interpretare la scritta.
Oggi è nuovamente successo. Alla consegna della busta in cui si parlava della raccolta differenziata dell'immondizia, il latore ebbe un momento di obnubilazione (non so se fosse di Cuneo), non seppe leggere la scritta né interpretare la freccia e si diede a scassare la vecchia cassetta.
Caro Beato, riguarda ancora la prima foto. Scollò il foglietto giallo con la scritta IMBUCARE SOTTO, estrasse a viva forza l'imbottitura di plastica che avevo messo dietro la freccia perché non si afflosciasse, poi, improvvisamente, ebbe un lampo d'intelligenza, scoprì la grande cassetta sottostante ed in quella imbucò la missiva e la plastica che aveva estratto dalla vecchia cassetta.
Come vedi nella seconda foto, tutto è nuovamente in ordine; il buco è quello ed è lì, non dove se lo inventano i consegnatari di passaggio...
Caro Beato, è una piccolezza, perché, in pochi minuti, ripristinai il tutto, aggiungendo una seconda scritta, anche se mi sembrò un pochino offensiva.
E qui mi venne in mente il dottor Camilla, che bonariamente sorrideva alle caratteristiche dei Cuneesi.
Non solo. Mi tornò in mente quella storiella (che credevo una storiella...) del pittore di pilonetti sacri, che, da queste parti, dipinse l'immagine di San Rocco col suo immancabile cane. Ma, rendendosi conto di dove si trovasse in quel momento, per evitare imbarazzi nei pii passeggeri, scrisse "Questo è lo Rocco" sotto l'immagine del Santo e "Questo è lo cane" sotto quella del quadrupede.
Caro Beato, sono frivolezze quelle che Ti racconto, ma abbiamo bisogno di tirarci su il morale, di farci buon sangue, visto come vanno le cose in ambito locale e, ancor più, in quest'angolo di terra che ancora si chiama Italia!
Con devozione, il Tuo fedelissimo
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