EDUCAZIONE CIVICA CUNEESE (Aprile 2019)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Oggi, 16 Marzo, ho assistito ad una scena che mi ha fatto male al cuore. E’ successa proprio davanti al Tuo Santuario degli Angeli.
      Avevo portato, verso le 15,45, come opera caritatevole, due ultraottantenni, di cui una con difficoltà ambulatoriali, alla Messa delle 16. Stavo riprendendo fiato e stavo per togliermi dalla zona riservata agli H, quando arriva una bella macchina, lussuosa, con bella coppia a bordo. La signora scende e mi chiede se me ne vado; rispondo di sì, per far posto agli H, chiedendole se la sua auto era autorizzata, visto che non aveva l’apposito contrassegno.
      - “Ho tutte le autorizzazioni in regola, non si preoccupi”, fu la risposta. Ovviamente, non era in Tribunale e non era tenuta a dire la verità.
      Caro Beato, io non me ne preoccupai e me ne andai, perché, pur essendo venuto con persone in difficoltà, non avevo il contrassegno e non era giusto che rimanessi. Trovai parcheggio regolare a cinquanta metri e tornai per vedere quale portatore di H scendesse da quell’auto, quella della foto. Scesero marito e moglie, credo, anzianotti ma all'apparenza vigorosi e forti, e se ne andarono a Messa. Li seguii con lo sguardo, per vedere se almeno andassero a trovare qualche H ricoverato; no, erano bravi cuneesi ed andavano proprio soltanto a Messa. Caro Beato, non sei contento? Però, la macchina era splendida e la fotografai.
      Nel frattempo, giunse un ottantenne, con a bordo una vera portatrice di H, tale da dover sempre stare in carrozzella, anche a casa, senza avere nemmeno l’uso completo delle braccia. Il poveretto fece una fatica indescrivibile per parcheggiare di sghimbescio sul marciapiedi, per scaricare la carrozzella, per montarla in poco spazio, per far scendere a braccia la moglie, cercando di non inciampare. Si sforzò non poco per superare l’orlo del marciapiede con la carrozzella, il tutto, perché il posto riservato agli H era occupato dalla bella macchina degli apparentemente vigorosi e pii coniugi.
      Caro Beato, io non sono andato a Messa (ero reduce dal funerale della moglie di un caro amico) e continuai a tener d’occhio, per quasi un ‘ora, la bella auto.
      Quando i fedeli cominciarono ad uscire, essendosi fatto un posto vicino alla bella macchina, corsi a prendere la mia auto diciannovenne (di 998 cmq) e mi sistemai vicino alla bella macchina; volevo veder salire la persona H, ma c'erano solo loro.
      Caro Beato, prima di salire, l’uomo mi investì a lungo con “dolci” parole, perché aveva visto che avevo fotografato l’auto. Mi minacciò di telefonare a non so quale autorità di cui sapeva il numero a memoria. Per correttezza, non escludo un handicap psichico invisibile, nel qual caso ci sarebbe solo la dimenticanza del contrassegno previsto; ma è poco probabile, data l'accettabile sintassi, l'autorevolezza discorsiva, la facilità di guida.
      Caro Beato, mi viene il dubbio che ci siano persone che valutano l’istruzione (o l’intelligenza) dalla cilindrata. Mi fu urlato: “E’ proibito scattare foto in luogo pubblico!”. Perbacco, niente foto all’aperto; non avevo fotografato né quadrupedi né bipedi. Una frase del genere, in modo più gentile, mi fu rivolta tanti anni fa in Egitto, di fronte ad una caserma, ma c'era scritto di non fotografare.
      Caro Beato, Tu mi conosci; sai che non mi spavento, ma – sempre fissandolo negli occhi, io senza occhiali e lui con gli occhiali scuri, anche se non c’era il sole – mi sono ben guardato dall’aprire bocca. Le braccia, sempre conserte.
      Caro Beato, come facciamo ad andare avanti, noi Italiani, con questo spirito civico? Non c’entra la morale; vanno a Messa, convinti (non solo per convenienza, credo), ma non rispettano le norme. In questo caso mi è spiaciuto – altrimenti non Ti scriverei nemmeno -, perché hanno fatto soffrire quel povero marito ottantenne che fa di tutto per alleviare le sofferenze della moglie in carrozzella.
      Caro Beato, e se il mio interlocutore fosse un grosso imprenditore? Un grasso commerciante? Un famoso professionista? Un dirigente di importante ente? Mi vengono i brividi al pensare che, non essendo sotto giuramento, potrebbe dire qualunque cosa nel suo interesse per convincere il cliente, specie se di piccola cilindrata.
      Caro Beato, dobbiamo portare pazienza, anche perché non ho mai visto, in quell’area, un controllo del parcheggio. Come vedi, non voglio recar danno a nessuno e nascondo, nella foto, la targa, non perché la targa, di per sé, sia cosa sconveniente da tenere nascosta, ma per non creare problemi al proprietario della bella macchina. Al massimo, solo se costretto potrò darla a qualche Autorità che ritenga sua compito fare il proprio dovere.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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