POPOLO, CHI? (Febbraio 2019)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Quelli che comandano sono brave persone, perché hanno sempre il popolo in bocca, fanno sempre tutto per il popolo.
      Mi viene questo pensiero quando penso ai murati vivi di via Madonna del Colletto 25. Capisco che la Cocciuta non abbia soldi per accontentare tutti, ma, oltre a cercare il responsabile di quella maldestra pubblica muratura – il che non è avvenuto, per niente - (quieta non movere et mota quietare...) - certamente si sta adoperando per il popolo. Ma qual è il popolo?
      Con molti ringraziamenti ed encomi, migliora sempre più Viale degli Angeli, riasfaltando tratti di percorso screpolati, mettendo un limite bassissimo di velocità per evitare disturbi agli abitanti delle ville lungo il percorso, inserendo dossi artificiali allo stesso scopo, curando gli alberi perché il loro aspetto non stoni con gli edifici circostanti. Bisogna essergliene grati, perché è cosa buona. Ma ciò vuol dire che, quando la Cocciuta dice "popolo", intende Viale Angeli e dintorni.
      Poi, sa anche che, fra i viventi, ci sono anche le case popolari e qualche piccolo condominio (con tanto di mutuo venticinquennale da pagare) di via Madonna del Colletto e via adiacenti (quartiere Donatello, per intenderci).
      Tu, caro Beato, conosci la zona, perché già te ne parlai altre volte. E’ popolo anche questo, no? Che Te ne pare? Ovviamente, è un popolo minore, non ha studi professionali né in casa né in centro, non gestisce imprese, non fa parte di consigli di Amministrazione né di collegi sindacali. Insomma, vivacchia come si conviene a persone perbene.
      Perciò, caro Beato, non devi stupirti se la Cocciuta non distrae qualche piccolo fondo per portare a termine quel pezzetto di strada (proprio un pezzetto) che eviti ai residenti di via Madonna del Colletto e vie adiacenti di dover percorrere – in macchina e spesso per necessità a piedi – tutta quella strada che vedi nella pianta, per recarsi a far la spesa in uno dei supermercati poco più a sud della via stessa.
      Guarda bene la piantina e analizza il percorso che devono fare per recarsi dal punto A al punto B (o dintorni): è giusto o, per essere più precisi, è onesto farglielo fare?
      La Cocciuta si chiederà: ma insomma, che cosa vogliono? A molti la Caritas dà ogni mese la borsa dei viveri, l’affitto nelle case popolari è irrisorio (ma il mutuo per gli sfortunati è carissimo, mezzo stipendio), sono in parte giovani e, non avendo l’auto, possono benissimo fare il saltino per uscire dalla porta murata, senza passeggino, naturalmente, ma perché fanno figli?
      Come vedi, la Cocciuta sa ben distinguere fra popolo e popolo. Tu che ne dici?
      Caro Beato, se non risolvi i problemi Tu, mi costringi a tornare spesso (e lo farò) sugli stessi argomenti, anche perché, almeno moralmente, non cadano in prescrizione (direbbero i tecnici cocciuti).

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

Indietro
lettera successiva
torna all'indice
Torna a LETTERE AL BEATO ANGELO