Ma come! A Cuneo le Autorità sostano in raccoglimento di fronte alla lapide del camerata Kesselring (il mio amico scrive il nome giusto)?
Gli risposi che non è un lapsus, tantomeno un lapsus freudiano; la lapide, col testo di Piero Calamandrei, con fredda ironia definisce camerata il Kesselring; ci sarebbe mancato che le Autorità si inchinassero in reverente silenzio in omaggio al generale Kesselring…
Poi, le Autorità cantarono Bella Ciao, come tanti in Italia.
Io non posso più cantare, ma, pur avendo passato la fanciullezza in un borgo langarolo dove aveva sede il Comando della 14° Divisione GARIBALDI "CAPRIOLO" - il cui comandante sposò una mia carissima compaesana - preferii cantare in cuor mio l’Inno di Mameli. Come farò il Primo Maggio.
Però, copia della lapide su Kesselring è sempre di fronte ai miei occhi, sulla parete del mio studio, proprio sopra lo schermo del P.C. Mi ricorda cose da non dimenticare.
Ritengo opportuno trascrivere esattamente il testo del Calamandrei.