COMPORTAMENTO LEGITTIMO (Giugno 2020)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Ieri pomeriggio, 10 Maggio, sono andato a piedi a trovare mia figlia, a mille metri da casa mia. Pe strada, incrociai undici persone in senso contrario; di queste, due avevano la mascherina e nove no. Tu, Caro Beato. Mi dirai che in Piemonte la mascherina all’aperto non è obbligatoria. Lo so, ti risponderei io, ma ragioniamo un po’.
      A che cosa serve la mascherina, quella cosiddetta chirurgica? I virologi dicono che serve per trattenere particelle microscopiche di saliva che emettiamo respirando. Potremmo essere portatori sani del virus, quindi è un metodo per combatterne la diffusione. Per chi la porta, serve pochino, al massimo trattiene il 20% delle particelle altrui. Che cosa ne deduci? Che la mascherina è altruista, serve tanto agli altri e poco a chi la indossa. Però, la legge non ne obbliga l’uso all’aperto.
      Leggo e sento i complimenti di autorità politiche varie per l’osservanza che i Cuneesi hanno per le disposizioni antivirus e me ne compiaccio. Ma, se analizziamo a fondo il comportamento, caro Beato, non troviamo che si tratta di un trattamento legittimo, ma egoistico? In pratica, chi non indossa la mascherina dice a se stesso: non sono obbligato, serve poco a me, gli altri non mi interessano.
      Tu, caro Beato, conosci Lassù il Vicecurato del mio paese che, 75 anni fa, al Catechismo mi spiegò che non tutto ciò che è peccato è punito, perché è coperto dall’ottavo Sacramento. Io ne conoscevo solo sette ed egli me li precisò: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine, Matrimonio e Ignoranza.
      Caro Beato, noi Cuneesi, anche se storpiamo Il Padrenostro, abbiamo abbastanza informazione e conosciamo bene le funzioni della mascherina; quindi, non rimane che l’ipotesi poco generosa, che, alla fine, è anche dannosa per chi la pensa: l’egoismo. Ci troviamo in un mondo sempre più arido, colle persone sempre più tese a pensare al proprio oggi, mai alla morte, meno ancora alle condizioni del prossimo. Semmai, alla morte pensiamo sempre a quella altrui.
Caro Beato, fai qualcosa!

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

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