ONESTA' CUNEESE (Settembre 2020)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Penso che anche Tu ti stia compiacendo dell’onestà e del rispetto altrui dei miei concittadini. Passeggiando spesso per le vie di Cuneo, noto con soddisfazione – e lo avrai notato anhe Tu - che tutti, ma proprio tutti, incrociando altre persone, hanno la mascherina ben messa, su naso e bocca. Il che vuol dire che sanno che la mascherina chirurgica (quella che usiamo quasi tutti) non è a difesa di chi la indossa – o poco, meno del 20% - ma a difesa di chi incontriamo, trattenendo oltre l’80% delle particelle salivari che espelliamo col fiato.
      Avrai letto che i virologi calcolano che il 3% delle persone sia portatore del virus, ovviamente senza saperlo, non avendo sintomi; da ciò si deduce che circa 1500 di noi cuneesi, se non usiamo la mascherina, potremmo trasmettere il virus a quelli che incontriamo.
      Ho visto rarissimi casi di passeggiatori senza mascherina, ma credo siano turisti forestieri, tanto forestieri. Penso che anche Tu possa capirli, dal momento che ignorano le leggi italiane e spesso la lingua.
      Nessun Cuneese metterebbe scientemente a repentaglio la vita altrui girando senza mascherina su naso e bocca, questo è ovvio. Se io lo facessi, mi sentirei colpevole di un grave reato e, soprattutto, dovrei darmi un giudizio eticamente negativo; mi sentirei disonesto.
      E’ diverso se lo facessi per disattenzione; sarei colpevole solo per negligenza o imprudenza.
      Se, poi, capitasse che qualche Cuneese (ma è impossibile) non usi la mascherina o la usi scorrettamente perché ignora la legge, sarebbe colpevole solo per imperizia. Il giudizio sarebbe sempre negativo, ma molto attenuato; basti pensare come sono definiti coloro che ignorano. Ne convieni?
      Comunque, sono sicuro che Tu mi avrai anticipato nel lodare tutti i miei concittadini (ripeto: proprio a tutti), che per onestà ed intelligenza rispettano la salute altrui e la propria.

Giovannino del Maestro

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