CI CREDIAMO FURBI (Aprile 2021)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Penso che anche Tu sia concorde con me nel lodare l’impegno del Comune e della Provincia per venire incontro in tutti i modi alla crisi economica che deriva ed accompagna l’attuale pandemia.
      Ma Tu, caro Beato, t’interessi soprattutto al Comune, di cui sei compatrono. Ebbene, guarda quante opere sono in corso per fornire la massima occupazione possibile a chi lavora: quante strade sono interrotte per buche per tubi, canali, marciapiedi nuovi, piste ciclabili, eccetera. Invero, coi soldi a disposizione, il Comune non può fare di più, ma potrebbe fare di più per l’educazione all’onestà di noi cittadini.
      Caro Beato, prendiamo il caso incancrenito: la noncuranza delle infrazioni al codice della strada derivanti dal non uso degli indicatori di direzione. E qui, il Comune non è solo. Giorni addietro, di proposito, seguii a debita distanza un’auto di una forza pubblica, con tanto di forza di appartenenza scritta sulla fiancata celeste; evidentemente cercava un indirizzo svoltando più volte a destra e a sinistra in Cuneo nuova, il tutto a velocità più che regolare. A parte le luci spente, mai, ripeto mai, utilizzò gli indicatori di direzione per svoltare a destra o a sinistra.
      Tu ed io, purtroppo, sappiamo che, per gli italiani, se si va entro i 30/40 all’ora, è ritenuto inutile l’azionamento degli appositi indicatori. Ma la legge lo prevede e, ad esempio, i vigili urbani (per citare solo loro) non ci fanno più caso. Non stupiamoci, poi, se l’infedeltà alla legge si allarga ad ogni occasione: tasse, richieste di indennizzi non dovuti, furti, eccetera.
      Caro Beato, Tu sai che sono evangelico e, a parole, seguo Gesù Cristo che disse: “Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto” (Luca, 16,10).
      La pedagogia, poi, insegna che bisogna creare assuefazione ai piccoli atti di onestà (sì, proprio di onestà si tratta nel rispetto delle leggi) per creare una mentalità onesta nel completo. Onestà che dobbiamo compiacerci di possedere, per rispetto di noi stessi e non per timore delle sanzioni. Se fossimo colti e non solo intelligenti, capiremmo che l’onestà è nell’interesse generale, anche di quelli che si credono furbetti (cioè, ladri).
      Caro Beato, studiamo la storia, specie quella europea, vediamo dove c’è meno onestà e cerchiamo di capirne il perché.
      E per oggi non ti annoio più.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

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