SIAMO NOI QUELLI DI CUNEO! (Settembre 2021)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Come arguisci, il titolo è preso da una battuta delle barzellette di Piero Camilla sulla furbizia di noi cuneesi, ma rende molto l’idea.
      Hai visto che, per rendere più sicuro il traffico, in città viene sperimentato il percorso a zig-zag, come vedi nella foto a sinistra? La sede stradale è composta, come nella normalità, da una striscia laterale per i parcheggi e da una striscia a doppia corsia per il normale traffico. La striscia, come al solito, è composta da due corsie divise dalla riga bianca quasi sempre continua.
      Ma, caro Beato, guardale bene: a Cuneo i parcheggi sono 10 metri a destra e 10 metri a sinistra, alternati per tutta la via. Ovviamente, le due corsie non devono ostacolare i parcheggi e, di conseguenza, percorrono la via a zig-zag.
      Secondo Te, a che serve? Secondo la Superiorità Comunale, a ridurre la velocità per rendere più sicura la via. Secondo il popolo comune – quello che Ti prega per avere sempre amministratori intelligenti – serve ad aumentare i disagi. Infatti, è faticoso, per non dire stressante, percorrere la via a zig-zag, senza mai scantonare nell’altra corsia o nello spazio per i parcheggi. Seguendo la segnaletica alla lettera, il rallentamento c’è, ma c’è anche la perdita di tempo, che costringe, soprattutto i negozianti e chi lavora in proprio, a rivalersi sui costi da applicare ai clienti.
      Caro Beato, Ti pare che ne valga la pena? O è cosa da Cuneesi alla Camilla? Sinceramente, non lo so.
      Eppoi, ci sono gli incroci.
      Caro Beato, guarda la foto a destra: la capisci? E’ l’apoteosi dell’Arcobaleno. Dovrebbe servire a rendere più sicuro l’incrocio. E come? Facendo poesia. Prima, le due vie s’incrociavano con tanto di STOP dell’una e precedenza dell’altra, con segnali verticali ed orizzontali, tutti belli bianchi comprensibili e con ambo le strade con tutta la parte percorribile disponibile.
      Ora, una parte di strada ex-percorribile è destinata ai colori; non solo. Per evitare incomprensioni, ci sono anche i paletti nelle nuove curve, i quali, ovviamente, sottraggono spazio alla circolazione. Ma rallentano il traffico.
      Caro Beato, io non ne dico né bene né male, perché non me ne intendo; in fondo, il rallentamento è attuato. Ma penso ad un Tuo grandissimo collega Lassù, che disse (e scrisse): “Per vedere se un principio è buono, va portato alle estreme conseguenze”.
      E Tu, caro Beato, sai che c’è un solo modo per portare il rallentamento alle estreme conseguenze: ridurre la velocità a zero. Ma io ho 88 anni; a girare per Cuneo a piedi non ce la faccio più; nemmeno a salire sugli autobus, con quel gradino a mezzo metro da terra.
      Caro Beato, il progresso viaggia, non sta fermo. Per ridurre gli incidenti basterebbe attuare ciò che io – imitando altri molto più esperti di me – dico da tempo: controlli con telecamerine dappertutto; contravvenzioni minime, ma a tutti; magistratura che accetta quanto dicono le telecamerine, senza bisogno di preavvisi o presenze di agenti o quant’altro. Ora, si sanzionano le infrazioni ad incidente avvenuto. Come vedi, non siamo solo noi quelli di Cuneo...

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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