Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
Boselli Giancarlo
Cina Silvia
Civallero Franco
Esposito Juan Carlos Cid
Lauria Beppe
Manassero Patrizia
Toselli Luciana
proprio non me la cavo nel decidere per chi votare fra pochi giorni. Ho letto parecchi programmi sinteticamente enunciati dai sette concorrenti sopra alfabeticamente elencati; più che programmi mi sembrano aria fritta (frase che non mi piace, ma usata da un gran politico del passato). Vuoi qualche esempio?
a) “Porgeremo attenzione alle zone popolari attraverso opere di riqualificazione energetica, senza rincaro dei canoni”. Bello, bello! Io plaudo, ma vuol dire che l’attenzione finora mancava. La farete, ma con quali provvedimenti specifici e a carico di chi? Del Comune o comunque di denaro pubblico? Cioè, di mia moglie, di me e dei miei figli, tutti paganti le tasse fino all’ultimo centesimo? E quantitativamente con quale vantaggio economico?
b) “Ascolteremo di più i deboli e i giovani attraverso ascolto e partecipazione”. Bello, bello! E poi? Che cosa farete dopo averli saggiamente ascoltati: seguirete la loro maggioranza qualunque sia o ragionerete da persone competenti? E – domanda retorica – a spese di chi?
c) “Faremo parcheggi sotterranei per non sottrarre terreno all’edilizia”. E perché? E’ più utile un parcheggio sotterraneo a pagamento (che comunque non ammortizzerà la spesa pubblica di costruzione) o un parcheggio (libero o a pagamento) al posto di palazzoni ammucchiati l’uno sull’altro, tanto utili agli impresari? Nessun chiarimento.
d) “Interverremo sulla manutenzione di aree verdi e spazi pubblici”. Prima non facevano niente? O in che modo diverso dagli altri e con quale risparmio?
e) “Valorizzeremo i commercianti e gli artigiani locali con incentivi ed iniziative volte a fermare le aperture collegate alla grande distribuzione”. Ossia – se ho capito bene - via i supermercati e spazio ai negozietti. Nessun accenno a come garantire che siano economicamente più utili ai clienti e non solo ai commercianti ed artigiani, sia per i prezzi, sia per i parcheggi, sia per la strada da percorrere in centro, sia per la qualità della merce, sia per la facilità di trovare tutto senza scorrazzare per la città da un negozio all’altro.
f) “Parcheggi a prezzi decorosi e gratuiti presso ospedali”. Benissimo! Questo ci vuole! Ma volete precisare come bilanciare il mancato introito? Saranno tanti come necessiterebbero ed a tariffa modesta, come ad esempio a Saluzzo?
g) “Mettiamo al primo posto la persona”. Niente può essere più generico di una frase del genere. Tutti lo vorremmo, ma nessuno ci dice come. Mi sembrano quei politici che, blablablando, si riempiono la bocca della parola “gente” (solo noi lavoriamo per la gente!).
Infine, noto che di scuola (intesa come istruzione e cultura, non come custodia di minorenni) si parla poco ed in modo generico. O se ne parla per promettere nuovi palazzoni al posto di altri da distruggere anche se recenti e funzionali. Comunque, i nuovi – ammesso che siano necessari – saranno nel rispetto per i quartieri interessati e a garanzia di una fluente e sicura circolazione nei loro pressi? Palazzoni e non parcheggi, distruggere per costruire purchessia, sembra il motto di qualche candidato...
Caro Beato, il 23 Maggio scorso ho diligentemente ascoltato i sette candidati che, nella sala San Giovanni, presentavano ognuno il proprio programma. Tutte promesse meravigliose: mi posso fidare? Tu non mi dai consigli e come farò? In modo semplice.
Intanto, ne scarterò due, perché non hanno fatto altro che parlar male delle ultime amministrazioni, con frasi generiche, tipo “non hanno fatto niente”; mi sembrava il blablabla di certi capi di movimenti politici. Sono candidati che trovano che tutto ciò che fanno gli altri non va, compresa l’ASL; che si sentono portatori della verità perché, ad esempio, un virologo su cento dubita del vaccino mentre novantanove ne dimostrano l’efficacia. Io sono ignorantemente democratico e, credendoli tutti in buona fede, mi attengo ai novantanove.
Poi, non conoscendo i sette aspiranti, mi fiderò di qualche candidato consigliere da me conosciuto personalmente e ritenuto persona onesta, piena di buona volontà per aiutare veramente i cittadini. Mi accontenterò che abbia un po’ di esperienza amministrativa e che sia mediamente intelligente. Mi fiderò di lui e non mi curerò di quale aspirante sindaco sosterrà. Poi, per il sindaco, vedrò dopo. Di più non so fare.
Il voto disgiunto mi aiuta. Mi viene la tentazione di aspirare ad un cambiamento vero, che non riguardi tanto la politica, quanto il modo di pensare. Come cambiare? Smettendola di votare i partiti secondo tradizione, gli stessi che, pur fra tante cose buone, per parecchi decenni si sono dedicati al cementificio del centro urbano (palazzi su palazzi) ed alla bizzarrie delle regole circolatorie (basta vedere quartiere San Paolo); gli stessi che, dopo aver costretto i cittadini per ore a cercare un parcheggio, ora costruiscono parchi meravigliosi, ma a chilometri di distanza, in modo che chi ci vuole andare debba usare l'auto. Parchi dove ci sarebbe stato benissimo un polo scolastico purificatore per il centro urbano. Per novità intendo gente che non abbia cercato tante liste di sostegno, ma teste nuove e pensanti; che non siano no-vax né italexit né vaffa (anche se ora non lo dicono più). Poi, caro Beato, spero sempre in una tua ispirazione in extremis.
Poi, ci sono i REFERENDUM su cui, caro Beato Ti dirò il mio parere.
1) Misure cautelari
) Leggo: “Secondo le stime più recenti, circa il 30% della popolazione carceraria non sta scontando una pena, ma è detenuta in attesa di giudizio. La custodia cautelare in carcere attualmente può essere disposta solo in caso di “gravi indizi di colpevolezza” e può essere motivata dal pericolo che la persona indagata ripeta il reato di cui è accusato, dal pericolo di fuga o da quello che vengano alterate le prove a suo carico.
Se vincerà il sì al referendum, non varrà più la prima di queste motivazioni, la possibile reiterazione del reato. L'obiettivo dei promotori è ridurre il rischio che vengano detenute persone che poi, al termine del processo o dei processi, risultino innocenti”.
Caro Beato, io voterò NO, perché il Potere Forte è troppo blando nel punire i colpevoli. Anche per una contravvenzione stradale che giunga in giudizio, per finire con condanna a 100 euro, occorrono almeno sette testimoni, battezzati e maggiorenni, con occhi almeno a 0/12 diottrie, con documentata capacità d’intendere e di volere, e via di questo passo.
2) Incandidabilità e divieto di ricoprire cariche istituzionali
Leggo: “Dal 2013 chi viene condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati non può partecipare alle elezioni per il Parlamento europeo e italiano né a quelle regionali e comunali e non può assumere cariche di governo.
Se un deputato nazionale o un senatore viene condannato definitivamente per una di queste tipologie di reato dopo essere entrato in carica, la camera di appartenenza è chiamata a votare sulla sua decadenza, o meno. Prevista la decadenza, sempre a seguito di condanne definitive, anche per europarlamentari, membri di governo e amministratori locali. Rispetto a questi ultimi, in alcuni casi, la legge prevede attualmente anche la sospensione dell'incarico, in alcuni casi, dopo una condanna di primo grado (non definitiva).
Se vincerà il sì al referendum, tutti gli automatismi qui elencati vengono meno e a decidere su eventuali divieti di ricoprire cariche tornerà a essere solo il giudice chiamato a decidere sul singolo caso, come è avvenuto fino al 2012”.
Caro Beato, io voterò SI, per un piccolo dubbio: in democrazia, i cittadini non sono liberi di scegliersi i governanti che vogliono? Se no, che democrazia è? Sono gli italiani che devono giudicare se i candidati sono meritevoli. Se vogliono ladri e mascalzoni al governo, perché vietarglielo per legge? Al di là del pensiero che un Potere Forte potrebbe (ripeto solo potrebbe) di proposito annientare la vita politica di una persona che critichi detto potere.
3) Consigli giudiziari
Leggo: “I consigli giudiziari sono organi “ausiliari” del Consiglio superiore della magistratura, l'organo di autogoverno della magistratura. La loro funzione è esprimere “motivati pareri” su diversi ambiti, tra cui le valutazioni di professionalità dei magistrati. I componenti di questi organi sono sia appartenenti alla magistratura sia “laici”, cioè avvocati e professori universitari.
Se al referendum vinceranno i sì, anche avvocati e professori parteciperanno attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati: finora ne sono stati esclusi”.
Caro Beato, io voterò SI, perché è il minimo. Domandiamoci: fino a quando il Potere Forte potrà agire a piacimento, senza mai rispondere di errori dovuti ad ignoranza o incapacità o leggerezza, ma rispondendo soltanto in caso di violazione di legge penale e con giudizio espresso da compagni di lavoro?
4) Le “correnti” del Csm
Leggo: “Tra le critiche spesso rivolte al Consiglio superiore della magistratura, molte riguardano il suo essere diviso in “correnti”, rendendo l'organo una sorta di parlamentino diviso in partiti. Queste correnti influenzerebbero significativamente il processo decisionale.
Se al referendum vinceranno i sì, verrà cancellata la norma che stabilisce che un magistrato per candidarsi al Csm debba presentare dalle 25 alle 50 firme a proprio sostegno. Si favorirebbero così, secondo i promotori, le qualità professionali del candidato invece del suo orientamento politico”.
Caro Beato, io voterò SI, perché, secondo me, non cambierà niente; al massimo, verrà un po’ di confusione in più, per chi saprà approfittarne. E chissà che ciò non svegli l’attenzione degli italiani o almeno di quelli che leggono i quotidiani?
5) Separazione delle funzioni
Leggo: “Oggi nel corso della propria carriera, un magistrato, ad alcune condizioni, può passare fino a 4 volte tra la funzione requirenti a quella giudicante. La prima è quella propria dei pubblici ministeri, che dirigono le attività investigative dopo aver ricevuto una notizia di reato e rappresentano la pubblica accusa nei processi. La seconda è quella dei giudici, chiamati quindi a prendere delle decisioni dopo avere approfondito le ragioni delle parti in causa.
Se al referendum vinceranno i sì, il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera se vuole essere pubblico ministero o giudice”.
Caro Beato, io voterò SI, anche se cambierà poco. Sarà sempre un’unica carriera. Ma ora sono stanco e il mio pensiero divaga ; mi viene in mente l’espressione “lupo non mangia lupo”, il che, ovviamente non c’entra niente con questo referendum né con le persone toccate da questo referendum.
Inoltre, nessuno dei referendum raggiungerà il 50% degli aventi diritto al voto; ci avrà pensato l’occulta forza pubblicitaria dei poteri interessati a convincere gli italiani a non votare.
Con devozione, il Tuo fedelissimo
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