ONESTA' STRADALE? (Novembre 2022)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Oggi Ti rendo noto ciò che il 29 Settembre scorso scrissi alla nostra apprezzata Sindaca a proposito di un problema di inosservanzagià trattato in precedenza e, per maggior chiarezza, ripeto le due foto che a tale inosservanza si riferiscono. Aggiungo che l'indifferenza al problema è stata, finora, totale. Ho rivisto i Vigili (incolpevoli) rimontare la macchinetta per misurare la velocità, sempre a cento metri dalla rotonda, senza preoccuparsi di ciò che avviene alla rotonda.
      Caro Beato, riguarda ancora una volta la foto di destra; due macchine affiancate non ci stanno, a meno che quella di sinistra passi tranquillamente sulle strisce bianche non calpestabili. Da quando c'è la rotonda (molto utile), ci fosse stato almeno una volta un controllo al divieto di sorpasso e al divieto di percorrere le strisce bianche... Comunque, ecco il testo:

      Gentile Signora Sindaca,
      nel giorno della Festa Patronale della Città, mi permetto un’osservazione sul servizio urbano della Polizia Comunale.
      Abito in Corso De Gasperi 39 e, da qualche anno, vedo – di tanto in tanto – i due Vigili che, di fronte a casa mia, sistemano l’attrezzatura per monitorare la velocità dei mezzi transitanti. Certo, la strada è larga, è rettilinea ed invoglia a trasgredire ed è giusto correggere. La velocità produce danni, ma non può essere abolita del tutto. Tommaso d’Aquino, che non era stupido, diceva che, per vedere se un principio è esatto o no, bisogna portarlo alle estreme conseguenze; nel caso della velocità, a velocità zero. Non ci saranno più incidenti, ma si fermerebbe il mondo.
      Però, il servizio è utile, ma non il più utile in quel tratto di strada. Dal punto del misuratore dei Vigili alla rotonda con corso Gramsci ci sono oltre cento metri e nulla vieta (a parte la velocità) il sorpasso di veicoli lenti. Ciò che lamento è la mancanza, in quest’ultimo decennio, di un controllo alla rotonda, specie da quando è stata rimodernata; io ne feci cenno più volte, anche aspramente, nel mio sito, ma il mio sito è letto da 12,5 persone (la metà di quelle citate dal Manzoni…).
      Cinquanta metri prima della rotonda, c’è, da sempre, un cartello che dice semplicemente: divieto di sorpasso. E’, dal punto di vista educativo, la cosa più giusta dell’area, più dell'ormai prossimo semaforo studentesco (ITI). Infatti, pur potendo mantenere due auto (non camion) affiancate fino alla rotonda, nel punto della rotonda la strada si restringe, per cui succede che chi è ligio alla norma e si tiene in corsia alla sua destra, al bordo della rotonda deve cedere il passo al sorpassante che, per prendere la curva anche partendo da fermo, praticamente si pone di fronte al viaggiatore legittimo. Conclusione: chi fa il proprio dovere è costantemente punito, in quel punto, tutti i giorni.
      Ella, che non usa auto personale, non se ne rende conto, ma il fatto – centinaia di volte al giorno – è diseducativo al massimo (al di là del reato da ammenda); insinua nella mente del disobbediente che tutto sia possibile e in quella dell’obbediente che non sia conveniente rispettare le norme. Eppoi vogliamo che il Paese migliori…
      Invece di rilevare semplicemente la velocità, sarebbe più onesto rilevare l’andazzo del sopruso subito dal guidatore corretto. A me, che lo subisco tutti i giorni, non importa molto (non avendo fretta), ma mi urta vedere la disonestà premiata a danno dell’onestà.
      Ma come rilevarlo? Basterebbe una cinepresa portatile che, per mezz’ora al giorno, fra le 8 e le nove, per esempio, rilevasse i fatti e le targhe delle auto affiancate in zona di sorpasso vietato. Poi, sarà compito della magistratura sbrigarsela con chi ricorrerà contro l’ammenda comunale. E, sulla magistratura, non esprimo commenti.
      Io scattai in passato alcune foto e le pubblicai nel mio sito con tanto di targa, in attesa di una diffida (o querela che sia) da parte del fotografato per violazione delle norme sulla privacy (che io, italiano, chiamo riservatezza). Nessuno si fece mai vivo.
      Sono logorroico, lo so, e chiedo perdono per la pazienza richiesta.
      Nel ringraziare per l’eventuale attenzione, porgo i miei ossequi.

      Caro Beato, come vedi, ripropongo due foto già pubblicate in passato, tanto per dare un'idea della situazione. Nell'una si vede il divieto e si vede anche come nin sia rispettato; nell'altra si vede come la corsia, al momento della rotonda, permetta in sicurezza il transito di un solo veicolo.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

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